Ho smesso di pensare che casa sia un luogo, ora per me casa è una bolla,
una sfera di sentimenti.
Stare a casa è come vivere in una bolla di vetro con la neve: semplice, trasparente, salda e sicura.
Dentro con te ci sono babbo natale e gli elfi, immobili nel vetro, le montagne alle vostre spalle, gli alberi, le renne e la neve che fluttua delicata talvolta, tutta attorno.
C’è chi ha un’aria triste, chi ti fa ragionare, chi ride e ti fa ridere, chi ti avvolge con un sorriso e non scapperebbe mai, nemmeno quando potrà, nemmeno se potesse.
Quando esci e vai lontano da casa per un po’ ti accorgi che le bolle di vetro con la neve non le vendono; qui dove sono ora non ne ho mai vista una, probabilmente non esistono proprio.
Qui è diverso, qui tutto è diverso.
Un giorno, appena ho trovato casa, sono uscita e ho iniziato a correre più veloce che potevo verso le estremità della città. Ho cercato il limite, aspettando di sbattere il viso su un vetro o su un muro e finalmente fermarmi ma nulla mi ha bloccata. Ho solo dovuto schivare tante, troppe persone che andavano in direzioni diverse. Non ho capito dove stessero andando tutti ma sicuramente non stavano cercando l’estremità della bolla come me.
Una sera ho preso un taxi verso nord, ho detto al tassista un indirizzo vicino alla costa. Mi guardavo attorno impaziente ad ogni curva ma una volta arrivata, nulla. Toccai l’acqua con le mani, guardai delle navi lontane, vidi perfino che c’era vita sull’altra sponda e poi tornai indietro, nella mia nuova casa.
Qui è diverso, qui tutto è diverso.
Qui non piove, le nuvole ti piangono addosso. La neve ti schiaffeggia e ti insulta, se vuole, d’inverno.
Il vento di marzo ti passa tra le caviglie con così tanta forza da farti girare, ti consiglia la strada spostandoti i piedi e se diventi sua amica, scopri un sacco di scorciatoie.
Qui il sole e il mare sono profondamente innamorati, si incontrano ogni sera ed è impossibile non notarli per strada al tramonto: ovunque tu sia, ti innamorerai con loro.
Le persone, se le osservi e le ascolti da vicino, ti accorgi che ti portano altrove. Ti accolgono a braccia aperte, apertissime, in questo loro mondo che giorno dopo giorno diventa sempre più anche tuo.
Un giorno all’improvviso camminando per la città mi sono resa conto che i miei occhi non guardano più allo stesso modo, ora sento suoni che non avevo mai sentito, la mia voce è differente e ho smesso di dormire solo sul lato sinistro. Credo che i miei sogni abbiano molte più sfumature.
Sai, in questa grande città ogni quartiere sembra un paese diverso. Fuori dalla bolla vendono tantissimi colori, molti più colori, sai?
Io non ho più una realtà esemplare, una via corretta, una a cui paragonarmi o una a cui aspirare e ho smesso di pensare, ho smesso di pensare che casa sia un luogo.
Se vuoi dammi la mano e ti porto a casa mia:
la porta è fatta di immagini e fotografie e all’entrata ho appeso idee. Ogni stanza ha la sua voce e in corridoio ho sogni di diverse epoche. Il bagno è tutto in profumi e la cucina è in spezie. Non ci sono muri né vetri alle finestre e ho due piccoli, graziosissimi, balconi di ricordi.
Se vuoi dammi la mano e ti porto nel mio mondo
Dove tutto è diverso e cambia giorno dopo giorno.