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Andrea Bignami

La sfida della sostenibilità ambientale è ormai aperta da anni, ma oggi più che mai è diventata parte della sfida di tutti i giorni, facendo si che di sostenibilità non si possa far altro che parlare ed in suo nome agire. Al Festival della Tv di Dogliani si è parlato anche di questo con illustri ospiti che hanno provato a fare chiarezza sul tema. 

Per le aziende conviene mantenere la linea della sostenibilità? essere sostenibile è insostenibile perché costa troppo. A domandarlo è Andrea Bignami (Autore e conduttore di Sky Tg24 Economia). 

Paolo Moretti

A rispondere per primo è Paolo Moretti, CEO di RINA Services. Di mezzo ci sono troppi limiti posti a livello internazionale, come quelli dell’ONU. Essere sostenibili finisce sempre per premiare, ma non dobbiamo dimenticarci che sostenibilità non è soltanto la “e” dell’acronimo, ma c’è anche l’aspetto sociale, degli incidenti sul lavoro, della gender quality. Per una azienda essere sostenibili significa avere molte più chances di attrarre lavoratori (soprattutto le nuove risorse). Un’azienda sostenibile è una azienda più appetibile, sicura, e con una percezione da parte del mercato più decisiva.

Marco Quattrone

Bignami domanda a Marco Quattrone (Publisher e Direttore Marketing Corriere della Sera): Le aziende italiane hanno le carte in regola per affrontare la sfida della sostenibilità, con l’ambizione di vincerla?

Quattrone risponde: Il percorso è avviato. Con l’osservatorio del Corriere della Sera abbiamo osservato due numeri che certificano questo percorso. 1 Nel 2021 l’86% delle aziende con più di 80 dipendenti ha avviato attività in ambito CSR (Corporate Social Responsability) che da un’idea di come si stanno muovendo le aziende  e il secondo è come si sta muovendo il PNRR, dove la maggior parte dei fondi sono destinati al green.

Abbiamo identificato 5 criteri che identificano la sostenibilità in azienda:
1 Organigramma delle aziende → c’è una unit che si occupa della sostenibilità? Un comitato?
2 Piano strategico legato alla sostenibilità → legato al piano industriale pluriennale
3 Misurazione → ok dichiari che sei sostenibile, lo puoi misurare effettivamente? 
4 Ti fai aiutare da Enti terzi? → che ti certificano la sostenibilità
5 Comunicazione → come lo comunichi, sei bravo a comunicarlo? Il green-washing incombe?

Pierpaolo Carini

É la volta di Pierpaolo Carini (Amministratore Delegato del Gruppo Egea) a cui Bignami chiede: Egea è una azienda familiare, voi vi definite una multi-servizi del territorio, siete presenti dal Piemonte alla Sicilia. Questa vostra peculiarità si è dimostrata un vantaggio o almeno inizialmente uno svantaggio nell’affrontare le sfide della sostenibilità?

É un vantaggio sicuramente. É un vantaggio perché non siamo piccoli, il piccolo e bello è caduto in disuso ma, la cosa interessante è che mentre i nostri competitors, i nostri colleghi (Eni, Enel, A2A) sono nati circa 100 anni fa, ma si sono consolidati solamente negli ultimi 20 anni con delle strutture ampie e complesse. Hanno puntato correttamente ad un processo di grande globalizzazione, informatizzazione che però hanno portato a rendere il prodotto perfettamente uniforme.
Noi siamo cresciuti dopo, ma conosciamo le varie identità territoriali. Questa è una ricchezza nel dialogo con le persone, nello strutturare l’offerta, tailor made, fatto sulle persone e sulle aziende. La Combo di Pandemia e crisi energetica hanno rimesso al centro la persona ed il dialogo che è una ricchezza di Egea. 

Aldo Pozzoli

Bignami passa a Pozzoli (Principal Director – Sustainability Services, Accenture) domandando: Ha ragione chi pensa che se vogliamo che la sostenibilità diventi un obiettivo raggiungibile, con tempi non biblici, la strada è quella di far capire quale grande opportunità di Business è per tutti?

Competitività. Una azienda che incardina questo messaggio è una azienda competitiva. La sostenibilità deve essere integrata linearmente nel proprio Business. Dobbiamo avere degli strumenti, dei sistemi che le aiutino a integrare e fare impatto. La sintesi ultima è: la capacità di saper leggere questo trend sulla propria industria, dovrebbe gradualmente non solo più dotazione della Leadership, ma la sfida vera è integrare. 

Bignami rivolgendosi a Carini domanda: Ma un prezzo dell’energia così alto, non rischia di minare anni e anni di lavoro sulla sostenibilità?
In realtà il prezzo alto favorisce gli investimenti sulle rinnovabili. In questo momento di grande crisi sta andando ad aprire grandi opportunità del mondo delle rinnovabili. Ora il focus dell’attenzione è attratto sulle bollette, ma successivamente ci si concentrerà sulle sostenibili che diventano una opportunità. Anche a livello delle autorizzazioni ora è molto più facile.
Moretti inserendosi sul tema suggerisce: La geografia dei paesi produttori non cambierà moltissimo, magari si aggiungeranno l’Australia e pochi altri, ma la produzione rimarrà negli attuali paesi produttori. Noi dobbiamo ragionare su quelli che saranno i servizi collegati. Magari non dobbiamo solo produrre, ma anche trasportare, visto che siamo al centro del mediterraneo. Se queste energie saranno trasportabili dobbiamo porci a metà.

Bignami in chiusura rivolgendosi a Quattrone domanda: Qual è la caratteristica imprescindibile per una azienda che sceglie di essere sostenibile?
Forse individuarne una è un po’ limitativo, immaginiamo un cocktail con 3 ingredienti.
1 Ci vogliono giovani, la Gen Z sappiamo ha una sensibilità marcata, non solo sulla sostenibilità intesa come green ma anche come gender e su tutte le tematiche che li riguardano. Avere in azienda persone di questo tipo è da stimolo anche per le altre che sono più restie ad accogliere queste tematiche;
2 Competenze, per fare sostenibilità serve l’ingegnere e chi fa poi il prodotto e segue il finance, servono competenze che poi vanno ad avvolgersi attorno alle policy di sostenibilità;
3 Ci vuole una visione, capi di industria e policy maker.