L’aspetto più frustrante delle radio italiane di oggi, è che si accontentano ancora di fare le battutine subito dopo il tormentone di turno, mentre noi proviamo ad andare oltre.
Essere Pasquale Di Molfetta negli anni ’60 a Milano per me è stato traumatico. Da bambino il momento peggiore era quello dei certificati, quando ti chiedevano nome e cognome.
Negli anni 70 la disco music ha dato l’ impulso maggiore alla nascita delle radio italiane.
Le regole di Sanremo le condivido fino a un certo punto. È vero che i cantanti dovrebbero saper cantare, ma io preferirò sempre una canzone originale in playback a una canzone di merda cantata dal vivo.
La provocazione di Salmo, per quanto irresponsabile, spero davvero sia servita a puntare i riflettori sul mondo dello spettacolo, abbandonato a se stesso da 18 mesi a questa parte.
La prima volta che incontrai Celentano, eravamo in dieci a casa sua. Quando arrivò il buio, nessuno osò fargli notare le luci spente per paura che fosse eccessivamente parsimonioso. In realtà era talmente preso da cosa stava dicendo che era caduto in trance.
Il rapporto con Albertino é il classico rapporto fra due fratelli. Poche chiacchiere e molta sostanza, con un pizzico di difficoltà nel dirsi le cose. Essere il suo direttore è stato complicato perché già da piccolo gli rompevo le scatole per tenere in ordine la camera, figurarsi a Radio Deejay.
Io sono da sempre un ottimizzatore, cerco di ottenere il massimo risultato facendo meno fatica possibile.
Da runner, posso dire che correre è un modo incredibile per vedere le città da una prospettiva completamente diversa.
Rispetto ad altre realtà, la radio sta resistendo bene in questi anni, anche se chi trasmette solo musica fatica a rimanere competitivo, soprattutto in un mondo dove con Spotify hai le playlist confezionate su misura per te.