Una recente inchiesta della BBC ha denunciato gli abusi sessuali subiti dalle lavoratrici delle piantagioni di tè in Kenya

Illustrazione di Lorenzo Miola

Un’inchiesta della BBC, pubblicata lo scorso 20 febbraio, ha rivelato gli abusi a cui sono sottoposte le lavoratrici delle piantagioni di tè, di proprietà di due grandi aziende britanniche, in Kenya.

Si tratta di Unilever, che in Inghilterra commercializzava fino a un anno fa il tè attraverso il marchio Lipton; James Finaly & Co., fornitore dei supermercati Tesco e Sainsbury’s, e di Sturbucks UK.

Il documentario, raccoglie le testimonianze di più di 70 lavoratrici kenyote, le quali hanno coraggiosamente accettato di raccontare la loro drammatica esperienza.

Le parole delle donne si uniscono alle inconfutabili immagini di un video girato di nascosto da una reporter della BBC che si è spacciata per una kenyota in cerca di lavoro.

La storia ha destato scalpore e orrore nel Regno Unito e in Kenya, dove la vicepresidente dell’assemblea nazionale ha proposto un’inchiesta da parte di un’apposita commissione parlamentare.

Il servizio della BBC ha rivelato che per anni i manager e i supervisori locali delle coltivazioni hanno costretto le donne a subire maltrattamenti e stupri, con il ricatto del mantenimento del posto di lavoro e della paga.

Lavoratrici in una piantagione
Le prestazioni venivano, inoltre, richieste per ottenere l’impiego, o per essere trasferite a mansioni meno pesanti.

Grazie al coraggio dell’inviata della BBC, e a quello di tutte le lavoratrici intervistate, è stato svelato il fatto e i manager e i supervisori incriminati sono stati sospesi o licenziati.

Quanto portato alla luce potrebbe essere solo la parte emersa di un iceberg. Il problema, infatti, non si limiterebbe unicamente alle piantagioni di tè, ma sarebbe radicato in molti altri settori.

A suscitare maggiore scandalo, poi, il racconto di una lavoratrice che ha rivelato di aver contratto il virus dell’HIV da un suo aguzzino.

Le due aziende hanno dovuto ammettere l’inefficienza dei sistemi di controllo adottati.

La stessa Unilever aveva promesso già in passato una politica a tolleranza zero in merito alla questione del trattamento delle lavoratrici.

La multinazionale londinese aveva messo in atto misure volte a rendere più agevoli le denunce di maltrattamenti e individuare e riportare i fatti alle autorità.

E anche se alla fine del 2021 Unilever ha ceduto la proprietà di Lipton al fondo CVC, la storia portata alla luce dalla BBC rappresenta comunque una grave onta per l’azienda.

Emanuele Ligorio
Laureato in economia, con un forte interesse per la storia e la geopolitica. Gran appassionato di arti marziali, escursionismo, corsa, bici e dedito allo sport a tempo pieno. Il resto della giornata lo dedico, oltre che al lavoro da impiegato, agli altri miei hobby, la lettura, la scrittura e la cura del frutteto di famiglia. Se vi state chiedendo come fanno a bastarmi 24 ore per fare tutto...la risposta è che non mi bastano.

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