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La protesta non si ferma: a Cuneo si fanno sentire 500 trattori

Da Nord a Sud, non si arresta la protesta dei trattori in Italia. Nella provincia di Cuneo, mercoledì 31 gennaio, l’aria è densa di polvere e di protesta, con oltre mezzo migliaio di trattori e mille persone.
Agricoltori infuriati guidano i loro trattori lungo le strade della città, causando molti disagi per gli automobilisti che si devono recare al lavoro; la Polizia gli ha scortati fino in corso Nizza, per poi accerchiare piazza Galimberti sotto lo stupore di residenti e turisti, manifestando contro le politiche governative che minacciano il settore agricolo.

La protesta è nata da una serie di problemi che hanno messo in crisi il settore agricolo della regione, tra cui mancanza di sostegno finanziario, il calo dei prezzi dei prodotti finiti e la troppa burocrazia.
Tante questioni irrisolte, a partire dai costi di produzione insostenibili (carburanti, attrezzature, fienagione e foraggio per l’alimentazione degli animali) al prezzo basso riconosciuto agli allevatori e ai coltivatori di ortofrutta.
Parlando con alcuni di loro emerge un unico pensiero: delusione e abbandono.

Uno tra loro, si fa portavoce, e riferisce: “Abbiamo bisogno di politiche che ci supportino anziché ostacolarci, il nostro quotidiano sta morendo e il nostro Governo sembra ignorare le nostre richieste. Chiediamo un dialogo aperto con le autorità governative e pretendiamo misure concrete per sostenere l’agricoltura locale”.
Conclude Alberto – allevatore di bovini da carne e da latte di razza Piemontese dalla zona – “Se non si alzeranno dalle loro poltrone di Roma… arriveremo noi da loro con i nostri trattori!”.

Mentre, con i loro mezzi pesanti e gli slogan attaccati alle pale meccaniche, continuano a sfrecciare per le strade, la speranza è che questa manifestazione porti ad un cambiamento significativo nelle politiche agricole e ad un maggiore sostegno per coloro che lavorano nel settore.


Matteo Manzo, Gabriele Barberis, 2D IC Carrù – Crava Rocca de’ Baldi