Desideri anche tu eliminare una grande opera letteraria? Unisciti a noi e cerca una scusa per eliminare una colonna della letteratura mondiale. Non è così antica? Non c’è assolutamente problema, un motivo per dichiararla fuori dalle linee guida lo troveremo. Lascia fare agli esperti del mestiere!
La lista nera è molto lunga ed inizia da opere veramente antiche e insospettabili. Proprio così, infatti pochi giorni fa, Heather Levine, insegnate alla Lawrence High School di Lawrence (Massachusetts), ha dichiarato di essere molto orgogliosa dell’avere eliminato dal curriculum della scuola l’insegnamento della Odissea di Omero. Ma le fiaccole si stanno dirigendo verso Francis Scott Fitzgerald. Ma perché tutto ciò?
Sotto #DisruptTexts si racchiude tutto l’odio di autori, insegnanti, burocrati scolastici verso i testi e le opere che insegnano valori sbagliati e malsani, come il razzismo e la misoginia, e il ragionamento ha senso. Ma quando la Cancel Culture prende il sopravvento nessuna opera, nessuna produzione è più al sicuro, nessun autore o autrice (non vorrei cadere nel terribile errore di discriminare nessuno a causa di una parola), ha più la certezza della libertà di poter scrivere quello che più lo/la aggrada. Eh si, perché è capitato che alcuni contratti con delle case editrici o con manager siano saltati per il volere della Cancel population. Un esempio lampante è Jessica Cleuss che ha perso il suo agente letterario a causa delle accuse volte verso la sua produzione: “razzista” e “violenta”.
Ed è proprio da qua che scaturisce tutto l’astio nei confronti del povero Ulisse che è troppo perfetto, troppo bello, troppo etero, troppo maschio. Ulisse è intelligente, scaltro, Re. Tutte caratteristiche chiaramente pensate con il canone del maschio che deve dominare su tutti gli altri, sui magri, sui brutti, sugli omossessuali, sui Curvy (ormai obeso è inutilizzabile come termine). Omero, se sei esistito, perché anche questa è una interessante domanda, sei stato la causa della nostra rovina, volgo a te la mia collera. Tu che hai fondato la “toxic masculinity”, tu che hai sfornato eroi perfetti e invincibili, nonostante ciclopi e Dei irosi. Tu che hai relegato la povera penelope in casa a fare la casalinga, tu che inciti alla violenza e all’odio comune tutti noi.
“Il razzismo, il sessismo, l’antisemitismo e altre forme di odio sono la norma in questi testi scritti ed è per questo che non vanno insegnati agli alunni”. Il movimento fahrenheitiano sta dando alle fiamme e bandendo ogni tipo di produzione che sia letteraria o che sia visiva(vedi Grease altro capolavoro della Storia del Cinema). In un mondo dominato dalla presunzione dell’uomo che legifera su ciò che è giusto o ingiusto, in un mondo in cui l’uomo giudica la storia e non la insegna perché con valori errati e valori non condivisibili, ora io mi chiedo: da che cosa trarremo l’insegnamento? Da quali fonti se esse stesse insegnano il male? Da dove trarremo l’ispirazione per essere la versione 3.0 di quel passato che tanto odiamo.
Ora siamo troppo intenti a dare fuoco alle opere per vedere che cosa stiamo facendo. Siamo troppo impegnati a decidere contro chi puntare il dito anziché vedere quali sono i veri problemi dai quali cercare di coprirci le spalle e cercare di prevenire. Prevenire è giusto e assolutamente corretto, ma la paura del pericolo, e il pericolo stesso sono due cose ben diverse. Meno fuoco sui libri e più fuoco nel cuore.
Omero, prima di morire al rogo, insieme e a causa dei tuoi scritti, pronuncia le tue ultime parole. Esprimi la tua apologia, esprimi le tue colpe, dichiara che non avresti mai voluto narrare tali scempiaggini. Sei nato nel millennio sbagliato. Non c’è nessun altro da incolpare giusto? Quindi tu sei colpevole di non aver visto la luce in quest’era tanto moralista quanto ipocrita; sei condannato, la tua memoria sarà macchiata.
Tu, professionista della fiamma, prima di appiccare il fuoco ricorda, il suo passato non è molto lontano da questo nostro presente. Un presente che per la foga di andare avanti non si rende conto di essere in retromarcia. Tra fuoco e fiamme.