Ma come si è giunti a tutto questo, Dorian? Come è possibile che la tua identità, la tua moralità, quei principi che dipingevano il tuo bel volto siano stati soppiantati così facilmente?
Quando ti conobbi eri un giovane ragazzo infervorato da ideali romantici, forte dell’innocenza della tua età.
È forse stato l’irrefrenabile cinismo del tuo fedele amico Henry Wotton?
Non è forse stato lui a convincerti di come la bellezza sia l’unica cosa che effettivamente conta? E tu ci hai creduto.
Dal momento stesso in cui hai deciso di credere a quell’uomo senza anima hai iniziato a perdere la tua.
Dimmi Henry, era questo ciò che volevi?
La tua moralità così subdola e perversa nasce non da ideali e valori ma dalla totale assenza di essi, i tuoi discorsi penetrano nell’anima e la soffocano dall’interno. Ma perché Dorian? Perché hai voluto distruggere un essere così simile ad un angelo nel corpo e nell’essenza?
Lo hai avvelenato con le tue parole. Avevi uno scopo oscuro o era puro divertimento il tuo, libera espressione della tua infinita arroganza?
Perché sei tu sei il fondatore di quel rapporto tanto intangibile quanto letalmente soffocante che lega me e Dorian. Ogni istante il tuo diavolo si radica un po’ più in profondità nella sua mente e la devia, come quella sera. Quella sera, quella violenza così sbagliata se attribuita ad un essere come Dorian, quell’odio che aleggiava nella stanza quando Basil fu accoltellato…fu opera tua. Il male che ardeva negli occhi di Dorian è lo stesso che alimenta i tuoi discorsi, spezzando le anime e la vita di Basil.
E tu Basil, tu sei il mio creatore, tu sei la mano che mi ha dato vita e per questo dovrei esserti riconoscente e adorarti per il dono che mi hai fatto conferendomi un’identità.
Eppure non è così.
Tu stesso mi definisti come “l’apice della tua carriera”, dissi che sarei stato “il tuo capolavoro” e che in me si poteva scorgere qualcosa di più di un semplice dipinto.
Perché io sono l’immagine del sentimento che ti legava così tanto a Dorian Grey, una passione indefinita, un’emozione dai contorni sfumati e per questo infinitamente vasti.
Hai amato l’arte che era in lui trasformandola nella tua ragione di vita, nella tua ossessione più intrinseca, ma hai dimenticato me.
Non hai amato me ma attraverso di me. Quale dio crea un figlio per venerarne un altro?
to be continued…