Da Netflix alla realtà è un attimo. La scienza non smette mai di stupire.
Ebbene si, quella che una volta era una puntata di una serie TV , ora è ufficialmente realtà. E non sto parlando di una serie a caso, ma parlo della blasonata e famosissima serie distopica BLACK MIRROR, distribuita dal colosso dello streaming Netflix e prodotta dalla britannica Endemol.
La fiction vuole essere uno sguardo su un possibile prossimo futuro, dove i problemi di oggi e le tecnologie di domani si incontrano per dar vita ad un cocktail terribile e affascinante allo stesso tempo. Alcune delle vicende narrate sono più verosimili di quello che siamo indotti a pensare in qualità di fruitori. Tuttavia siamo arrivati all’inevitabile momento… una delle puntate è prossima all’essere realtà.
Lo speciale natalizio, che in Italia è stato distribuito nell’ottobre 2015 si intitolava Bianco Natale.
L’episodio si divide in tre blocchi narrativi: passato, passato-presente e un misto presente-futuro. La puntata è sezionata da capitoli che non fanno altro che accrescere il climax della vicenda. Ad ogni capitolo corrisponde un diverso protagonista. Un ragazzo in cerca dell’amore, una donna schiava di se stessa, un assassino pentito. Tuttavia c’è un legame tra le tre storyline, ed è Matt. Un uomo dalla doppia vita e dalla moralità dubbia. Matt è la guida, il guru che però porta i tre personaggi ad autodistruggersi più o meno direttamente.
Nella puntata “Bianco Natale” non esiste più umanità, non esiste più la moralità e l’empatia con il prossimo. Ma la cosa più importante di tutte e che ci siamo, e che siamo arrivati alla situazione dell’ultima e forse reale vittima. Joe, il cui subconscio è costretto a vivere interi anni in una manciata di secondi, andando a confessare, a raccontare ciò che ha fatto. La scienza si sta portando avanti e sta studiando dei metodi per indurre il cervello in uno stato di trance in cui il tempo(decenni) scorre (in relazione al quantitativo di sostanza) mentre per il detenuto (fisico) passeranno una manciata di ore se non minuti. Insomma, ormai stiamo per diventare il povero Joe.