Il 4 marzo 2022 è finalmente uscito “REBEL”, il primissimo album di Diego Naska, che rappresenta un vero e proprio manifesto del punk in Italia. L’artista classe 1997 di origini marchigiane, ma stabilitosi da qualche anno a questa parte a Milano, è infatti uno dei pochi ma soprattutto uno dei più importanti esponenti della scena punk rock italiana. Ispirandosi a gruppi come i Blink 182 e i Sum 41, Naska si propone di portare avanti una preziosissima rinascita del genere, di cui molti sentivano il bisogno.
Sulla via del punk – il 2021 di Naska
Nel corso del 2021 Diego aveva già pubblicato tre singoli dalla forte anima pop punk, ora parte dell’album “REBEL”. I brani in questione sono “Mamma Non Mi Parla”, “Spezzami il Cuore” e “Punkabbestia”, che hanno riscontrato un ottimo successo. Questi tre singoli mostrano la capacità di Naska di mescolare in specifiche tracce testi profondi dal punto di vista sia emotivo che sociale a una tagliente ironia, caratteristica che lo rende così unico quanto adatto a ricoprire il ruolo di volto del punk rock italiano.
Rebel University – un progetto visionario
A seguire il giovane artista ci pensa THAMSANQA, etichetta indipendente che, tra gli altri, ha nel proprio roster Simone Panetti e che è attiva anche nel settore dell’entertainment come consulting di Homyatol e Luis Sal. Per lanciare il disco d’esordio di Diego i ragazzi di THAMSANQA hanno creato insieme al metaverso di The Nemesis la Rebel University, spazio digitale che ricrea un college party in cui i partecipanti possono interagire tra di loro, a rievocare l’immaginario estremamente pop punk dei college americani. Questa iniziativa rende così questo progetto storicamente importantissimo non solo dal punto di vista musicale, ma anche da quello della comunicazione e del rapporto con la community.
L’intimità di Diego in un disco
Parlando delle canzoni, “REBEL” è un disco punk rock interamente suonato da una band in cui Naska si sfoga con testi dal denso significato, ritornelli che rimangono in testa e melodie accattivanti. Diego riversa in questo album la sua routine, i suoi eccessi nei locali, ma anche le sue emozioni e le sue avventure, o più spesso disavventure, amorose. Il disco è dunque molto personale, e per questo motivo non contiene featuring, ma la sola voce di Diego che per dieci tracce risuona su chitarre elettriche e batterie suonate all’ennesima potenza.
4 (+1) tracce da ascoltare
Intro del disco, traccia di denuncia sociale ed emblema dell’accostamento tra testi impegnati e umorismo sagace già visto nei singoli usciti nel corso del 2021.
(2) 7 su 7
Romanticismo decadente tipico del pop punk e citazioni ai Sex Pistols per una canzone da cantare e ballare fino allo sfinimento.
(3) Horror
La splendida storia di un amore maledetto descritta attraverso strofe da cantare a squarciagola e un ritornello leggendario.
(4) Polly
Un incredibile storytelling, che racconta la storia di una ragazza che si allontana da casa e famiglia per fare carriera, ispirato a una celebre canzone dei Nirvana.
(+1) California
Traccia dell’EP “ALO/VE” del 2020 ed espressione di quell’onda emo-trap di ispirazione peepiana che ha caratterizzato la carriera musicale di Diego fino alla definitiva svolta punk.
Un manifesto per il punk italiano
In definitiva, “REBEL” si presenta non solo come un dirompente disco d’esordio per Naska, ma anche come un importantissimo tentativo ben riuscito di riportare in auge il punk in Italia. Ci auguriamo che questo album funga dunque da una parte come trampolino di lancio per una carriera scintillante per il giovane Diego, e dall’altra come ispirazione per tutti quei giovani appassionati di pop punk e punk rock disseminati per l’Italia a imbracciare le chitarre elettriche e formare una florida scena punk in Italia.