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E luce fu. Dopo un inizio stentato, questa seconda serata porta in dote una rinnovata energia, nonché gli artisti più interessanti di quest’edizione.

AMADEUS Buona la seconda, sicuramente meglio della prima serata, complice anche una co-conduttrice degna di essere chiamata tale VOTO: 7

GIANNI MORANDI Più cantante che conduttore a sto giro, e ben venga, altrimenti sai che fatica a notarlo… VOTO: 6

FRANCESCA FAGNANI Se la Ferragni ha portato visibilità e share, la conduttrice di “Belve” ha mostrato tutta la sua classe abbinata al talento. Niente nude look, o frasi scritte sul vestito, e forse ne facciamo volentieri a meno. VOTO: 7,5

GIANNI MORANDI-MASSIMO RANIERI-AL BANO Signore e signori (o che dir si voglia), questo sì che è uno stacco. Non ce ne vogliano i Pooh, ma sentire questi tre signori cantare insieme alcune delle hit che hanno reso grande la musica italiana è valso il prezzo del biglietto, e si poteva tranquillamente chiudere lì la serata. VOTO: 9

BLACK EYED PEAS Tornano a Sanremo dopo 19 anni e fanno ballare indistintamente dagli anziani ai bambini . Non che ci volesse molto, dato il mood di quest’anno. VOTO: 6.5

ANGELO DURO Più che non aver avuto il coraggio di farlo uscire a metà serata, viene da chiedersi come si abbia avuto il coraggio anche solo di chiamarlo. L’Ariston è rimasto di ghiaccio dall’inizio alla fine, e in questo caso il turpiloquio è l’ultimo dei problemi. VOTO: 5

WILL – STUPIDO Ha quell’aria da bravo ragazzo che tanto piace a nonni e genitori. Peccato non vada oltre quella, ma si apprezza l’impegno. VOTO: 6-

MODÀ Kekko e company tornano sul palco dell’Ariston rimanendo musicalmente fedeli a loro stessi, e se poteva funzionare 12 anni fa, oggi risultano tremendamente stucchevoli. VOTO: 5.5

SETHU – CAUSE PERSE Si ha avuto troppa fretta di etichettarlo come il titolo della sua canzone, vista la posizione in classifica generale. Se si chiude un occhio sul look, il brano presenta sonorità e linee vocali sulla falsa riga del punk revival americano. Ad avercene. VOTO: 7.5

ARTICOLO 31 – UN BEL VIAGGIO Sarebbe stato meglio non fossero andati a Sanremo, rimanendo coerenti con loro stessi? Sì. Dal momento che ci sono andati, sarebbe stato meglio portare un pezzo old school sul loro stile? Sì. Ma l’operazione nostalgia centra il bersaglio, e risulta difficile non commuoversi alla fine. VOTO: 6.5

LAZZA – CENERE È difficile ricordare un rapper/trapper che sia riuscito a fondere alla perfezione le proprie caratteristiche musicali con quelle di Sanremo all’interno di un brano come nel caso di Lazza. E pure senza autotune. Bravo ragazzo. VOTO: 8.5

GIORGIA – PAROLE DETTE MALE Giorgia cara, ti si vuole bene, perché sei tenera e canti da dio. Ma sulla canzone si poteva osare decisamente di più. VOTO: 6.5

COLAPESCE DIMARTINO – SPLASH I due hitmakers tornano a Sanremo due anni dopo Musica Leggerissima, confenzionando un altro tormentone di qualità, nelle musiche come nelle liriche. Chissà se avrà lo stesso successo…VOTO: 7

SHARI – EGOISTA Per quanto abbia una voce molto interessante a livello timbrico, è tra le peggiori della serata. Il brano è dimenticabile, così come tutta l’esibizione. VOTO: 5.5

MADAME – IL BENE NEL MALE Il pezzo è di quelli giusti, e lei sa bene come infiammare il palco dell’Ariston. Tuttavia, da una che due anni fa ha vinto il premio Bardotti per il miglior testo, è lecito aspettarsi ben di più. VOTO: 7-

LEVANTE – VIVO Per quanto la tematica all’interno del brano sia di quelle importanti da portare a Sanremo, sul piano musicale il brano è terribile (ma andrà tantissimo dopo il Festival, vista la cieca devozione dei suoi fan). Un pre ritornello così brutto non si sentiva da parecchio, e in confronto a Vivo, Tiki Bom Bom sembra scritta da Bowie. VOTO: 5+

TANANAI – TANGO Ma siamo sicuri che sia davvero lui? Trasformato nella voce e nella performance, è un Tananai del tutto diverso da quello che arrivò ultimo l’anno scorso (cosa che gli portò un successo clamoroso), più maturo e sicuro di sé, con un brano non originalissimo, ma destinato a diventare una hit radiofonica fin da subito. VOTO: 6.5

ROSA CHEMICAL – MADE IN ITALY È indubbio che le polemiche delle settimane scorse abbiano catalizzato tutte le attenzioni su di lui. E l’artista piemontese le ha ripagate in pieno, tirando fuori dal cilindro il brano più originale e interattivo di quest’anno, facendo della diversità il suo punto di forza. VOTO: 10

LDA – SE POI DOMANI Lo si deve ringraziare per la caterva di punti procurati al Fantasanremo, ma ha anche cantato? Forse stavamo dormendo. VOTO: 5-

PAOLA e CHIARA – FURORE. Le due dimostrano di saperci ancora fare, e che gli anni ’90 possono sempre tornare da un momento all’altro. Domineranno le radio per mesi. VOTO: 6+