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Negli ultimi mesi, esperti in biologia marina hanno fatto una serie di scoperte deludenti nell’Adriatico, rivelando la presenza di nuovi animali che modificano l’ecosistema marino.


Le ricerche condotte da biologi marini presso istituti scientifici marini locali, hanno portato alla scoperta di nuove creature.
Tra le nuove specie identificate, vi sono straordinari organismi marini dai piccoli invertebrati agli affascinanti pesci dai colori vivaci. È stata scoperta una nuova specie di medusa chiamata Pelagia Benovici appartenente alla famiglia Pelagia. I nuovi pesci che sono stati identificati nelle ultime ricerche sono: il pesce palla maculato, letale per l’uomo, pesce palla scorpione, pesce coniglio scuro, pesce coniglio striato.
I nuovi crostacei scoperti sono: il granchio blu e il granchio crocifisso.Le caratteristiche della medusa Pelagia sono le seguenti:la sua forma genetica è di un polpo rovesciato, a tentacoli urticanti. Il pesce palla maculato è originario dell’Indo-Pacifico è molto velenoso per l’uomo, misura circa 40-50 cm. Il pesce scorpione è proveniente dagli Stati Uniti e dei Caraibi, è dotato di grandi spine velenose ed è chiamato anche leone. Il pesce coniglio scuro e pesce coniglio striato sono delle specie erbivore lunghi circa 30 cm. Il granchio Blu e il granchio crocifisso sono considerati i killer dei mari e sono onnivori.


Gli scienziati ritengono che queste scoperte possano fornire preziose informazioni sulla biodiversità dell’Adriatico. Oltre l’aspetto scientifico, l’emergere di nuove specie marine suscita interesse anche nel contesto della conservazione ambientale e della gestione delle risorse marine. Gli studiosi sottolineano l’importanza di studiare queste nuove specie e il loro habitat per preservare l’equilibrio ecologico dell’Adriatico. Tuttavia, si stanno sollevando preoccupazioni riguardo le potenziali minacce ambientali e antropiche che potrebbero influire negativamente su i nuovi abitanti marini.


La collaborazione tra scienziati, istituzioni e comunità locali sono fondamentali per garantire la tutela di queste nuove scoperte.Infine l’Adriatico si rivela ancora una volta come una ricca riserva di biodiversità, aprendo nuove prospettive nella ricerca scientifica e marina. La conservazione di queste nuove specie rappresenta una responsabilità condivisa per preservare la bellezza e l’equilibrio degli oceani.


Mattia Bongiovanni, Asia Bevacqua e Greta Mauro, 3A IC Mondovì 2 – Pianfei