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Il ministro Patrizio Bianchi ha annunciato la revisione dell’alternanza scuola-lavoro, a circa tre settimane dalla morte di Lorenzo Parelli che ha perso la vita durante il suo stage. Un tubo ha schiacciato il giovane al suo ultimo giorno di stage non retribuito.

Ci è voluto un morto e diverse proteste, per far sì che il Ministero si rendesse conto che l’alternanza scuola-lavoro va aggiornata. Indecente anche la dura e violenta repressione delle proteste tra l’altro le proteste degli studenti. Addirittura alcuni ragazzi sono rimasti feriti dai poliziotti.

Non so se sia più imbarazzante il primo fatto o il secondo, di sicuro devono innestare in  noi una riflessione, perché troppe volte la scuola, anzi gli studenti, sono passati in sordina.

Il PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), il nome completo dell’alternanza, è un’occasione d’oro: consente agli studenti di avere un primo confronto con il mondo del lavoro in un ambiente sicuro e protetto. Sappiamo tutti bene che il mondo del lavoro nasconde molti ostacoli e insidie che potrebbero essere facilmente superate con questa soluzione.

Spesso però i ragazzi nei loro percorsi si ritrovano in uffici nei quali non sanno nemmeno da che parte sono girati. Sono costretti a fare fotocopie o svolgere mansioni di poco conto che non hanno rilevanza nella loro formazione lavorativa. Vengono dimenticati, come vasi su mensole impolverate. 

Mi ritengo molto fortunato. Ho avuto occasione di svolgere ben due stage in uffici che hanno valorizzato le mie capacità e mi hanno dato due prospettive lavorative differenti.

OneDay Group mi ha ospitato nel suo ufficio di Corporate Brand per due settimane, con un tutor che mi ha seguito per tutto il tempo e mi ha spronato a dare sempre il meglio cercando di capire quali fossero le mie potenzialità. Ho addirittura incontrato il Ministro Dadone! A chi capita di incontrare un ministro durante il proprio PCTO? A nessuno credo…

La seconda esperienza si è sviluppata in una Pubblica Amministrazione, l’UST di Sondrio. Ho potuto conoscere le dinamiche del posto per capire come l’intero ufficio svolge le proprie mansioni. Mi hanno concesso la possibilità di capire meglio il funzionamento dell’organismo scolastico di cui da anni faccio parte, ma che spesso gli studenti faticano a capire, compreso me stesso.

Svolgere le alternanze lontano da casa è stato anche uno incentivo a crescere, tra Milano e Sondrio ho avuto l’occasione di assaggiare quello che probabilmente mi aspetterà nella futura esperienza universitaria. Ad ogni modo ho già avuto occasione di imparare come la vita quotidiana si articola negli uffici sia pubblici che privati. 

Sono consapevole però che pochissimi altri studenti italiani abbiano avuto la mia fortuna. Spero che il Ministero dell’Istruzione crei una valida occasione anche per tutti gli altri studenti, è giusto che tutti abbiano le stesse possibilità di crescita e formazione.

Purtroppo le grida degli studenti si sentono. Le richieste ormai sono sempre le stesse. Sfortunatamente però non vengono ascoltate e questo ci porta ad orribili tragedie come quella di Lorenzo Parelli. Forse è arrivato il momento di scommettere un po’ di più sui ragazzini invece che ostinarsi a portare avanti scelte ormai obsolete.

La scuola non evolve alla stessa velocità della società, è ora di cambiare passo. Questo è il momento adatto per coinvolgere gli studenti nella costruzione di una scuola adatta a loro per il futuro.