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La crisi tra Pristina e Belgrado è ancora accesa: falliti i negoziati tra Kosovo, UE, NATO e Serbia.

Aggiornamento su ciò sta accadendo in queste ore tra Pristina (Kosovo) e Belgrado (Serbia)

L’occidente si dice preoccupato per le ultime dichiarazioni provenienti da Pristina <<Proteggeremo la minoranza serba in Kosovo>>, aggiungendo poi che <<li proteggeremo dalle persecuzioni Kosovare, se non lo fa la Nato con la KFOR lo faremo noi>>. Queste le parole del Presidente serbo Vucic in merito alla crisi ed alla crescente tensione con il confinante Kosovo, stato indipendente che per la Serbia è ancora una propria provincia “ribelle”. Queste parole per l’Europa e l’Occidente simboleggiano il fallimento dei negoziati tra Vucic, l’Unione Europea, la NATO e la sua controparte kosovara Kurti.

Aggiornamento su ciò sta accadendo in queste ore tra Pristina (Kosovo) e Belgrado (Serbia)

Rimane quindi alto il livello di tensione tra Belgrado e Pristina: entrambi li schieramenti continuano ad essere accumulare truppe ai confini. Risulta poi essere in continua crescita il sentimento nazionalista serbo nella minoranza che risiede in Kosovo.

L’atteggiamento della NATO

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La NATO, con la missione KFOR, si è mostrata pronta ad intervenire, sia militarmente che diplomaticamente, per difendere l’integrità e l’autonomia del Kosovo. Al momento sono circa quattromila i militari NATO dispiegati sul territorio; non si può escludere però che questo numero possa cambiare nel corso delle prossime ore viste le pressioni del governo Kosovaro.

Il ruolo dell’Albania

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E’ importante però sapere che dietro al Kosovo vi è un altro “personaggio” della scacchiera internazionale che assume in questa vicenda un ruolo quasi da protagonista: l’Albania. Il Kosovo è un territorio di fatto conteso tra Serbia e Albania, oltre che per la sua strategicità territoriale, per la composizione dei suoi abitanti: solo il 7% dei suoi cittadini è serba, la restante 93% è albanese. Proprio per questo motivo le ultime elezioni sono state vinte dal partito di Kurti, appartenente alla sfera politica della sinistra nazionalista filo-albanese. Inutile dire che tutto ciò non è andato e tuttora non va tanto a genio alla minoranza serba nel paese.

La situazione risulta essere in continua evoluzione, vedremo in questi giorni come si comporteranno Pristina e Belgrado, ammesso che la tensione per ora non accenna a diminuire.