La quinta stagione di Skam Italia, serie teen di produzione Netflix, è uscita il primo settembre di quest’anno
ma è diventata oggetto di polemiche ben prima. La versione italiana di una serie originalmente norvegese è
stata molto apprezzata sin dalla prima stagione coinvolgendo migliaia di adolescenti nelle storie di coetanei
romani. Ogni stagione ha avuto un suo protagonista e stavolta gli episodi si sono incentrati sul personaggio
di Elia. Qualche giorno prima dell’uscita del trailer, durante una conferenza stampa, gli autori hanno
anticipato il tema che la stagione avrebbe approfondito: le insicurezze di Elia dovute al suo micro-pene. Le
critiche sono immediatamente piovute dal cielo, molte da parte degli stessi fan che sostenevano di avere
“aspettative più alte”. Critiche indubbiamente premature, legate ad una superficialità basata sugli
stereotipi sociali. Non si sono fatte attendere le risposte degli attori pronti a difendere il prodotto ma la
difesa migliore è stata la stessa uscita della serie, che ha ampiamente dimostrato di essere al di sopra di
queste chiacchiere.
In dieci brevi episodi conosciamo la storia di Elia e la verità che si nasconde dietro i suoi atteggiamenti
spesso enigmatici. Inutile far finta di niente, il timore di uno scivolone nel trattare un tema così delicato era
tanto ma la chiave che ha permesso di portare a buon fine questo compito è stata proprio la delicatezza. A
piccoli passi entriamo nella vita di Elia, nei suoi pensieri e nelle sue insicurezze. Insicurezze che si
dimostrano un ostacolo enorme per un giovane ragazzo che, a causa di queste, si priva di moltissime
esperienze, grandi o piccole che siano. L’intelligenza narrativa degli sceneggiatori ci conduce in una vicenda
dove non è davvero importante il problema in sé ma le sue ripercussioni sulla personalità di un adolescente
in evoluzione. Stavolta il tema dell’autostima è stato affrontato attraverso un personaggio maschile, una
novità per le produzioni nel panorama italiano. Forse l’atteggiamento prevenuto degli spettatori era dovuto
anche a questo? Forse è stato perché le insicurezze si associano solo alla sfera femminile? Di certo è stato
sfondato un nuovo muro: finisce l’era del maschio forte e imperturbabile, le fragilità sono di tutti.
Ciò che ha facilitato la riuscita di questa impresa è stata la bravura di Francesco Centorame, l’interprete di
Elia, che ha regalato al personaggio una naturalezza preziosa. Nonostante il focus su di lui, Skam si
riconferma una serie corale in cui l’amicizia è il bene più prezioso e ci ricorda che nessuno si salva da solo. Il
messaggio che questa quinta stagione ci vuole lasciare non è nuovo ma pur sempre sincero: «Lasciate stare,
accettatevi.» Un inno ripetuto spesso ultimamente che però questa nuova generazione non è stanca di
sentire perché la lotta contro i pregiudizi, i giudizi e le paure di tutti noi sembra essere appena cominciata.