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“Tanto siamo di passaggio in questa vita” diceva spesso mia nonna Rita e ripete ancora oggi mia mamma. Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase? Quante volte abbiamo pensato “che frase fatta”? abbiamo mai riflettuto sul significato di questa frase?

Per capirne il senso, ho dovuto scavare dentro di me per trovare una risposta. Ho cercato di visualizzare un momento, un episodio della mia vita e all’improvviso la mia testa si è fermata lì, proprio a casa di Nonna Rita. Nonna Rita è stata la mia bis nonna, la nonna di mia mamma, la mamma di mia nonna.  Prima di essere tutte queste cose, era una persona. Una persona che aveva ricevuto un amore autentico, le avevano insegnato a coccolarlo, a tenerlo in tasca. Le avevano insegnato che l’amore non cambia il mondo ma cambia una persona che a sua volta cambierà un’altra persona. Una volta che aveva imparato a prendersi cura dell’amore come se fosse una di quelle piante che devi annaffiare da bambino, aveva imparato a donarlo.

Cadrei nel banale a parlare di lei perché le mie parole non sono all’altezza di tutto quello che ci ha lasciato, di tutti i passi su cui ogni giorno camminiamo con la speranza di sentirla ancora qui.

Ritornando alla mia introspezione, la mia mente si ferma e fa tappa a casa di nonna, precisamente nel suo corridoio. Aveva una credenza sul quale erano appoggiate delle cornici (tutte diverse con particolari differenti) con foto di mio bis nonno, i suoi figli, i nipoti, i pronipoti, gli amici. Erano messe tutte in ordine cronologico e ritraevano momenti o meglio, eventi cardine della vita di ogni persona. Me le ricordo ancora tutte, dall’adunata degli Alpini in Trentino (nonno era un alpino), al matrimonio di mia mamma e  mia zia. Ogni volta che andavo a casa sua, mi mettevo a guardarle anche se le avevo viste almeno cinquanta volte. Non mi stancavo mai. Erano belle, ogni volta notavo un particolare diverso o pensavo qualcosa di diverso. Mi ricordo che una volta mi sono pure emozionata. Nonna mi guardava con la coda dell’occhio dalla cucina e puntualmente veniva vicino a me e mi diceva “hai visto com’era giovane nonno?” “Hai visto che faccia sveglia aveva tuo fratello da piccolo?”.

Tutte frasi che mi ripeto nella testa avendo in mente la sua voce, i suoi occhi così pieni di vita, quegli occhiali rotondi, quelle sue gambe corte che attraverso piccoli passi, la portavano ovunque.

“Tanto siamo di passaggio in questa vita” diceva a chi vedeva i problemi come onde enormi da cavalcare a chi cercava una soluzione tenendo gli occhi chiusi avendo la risposta davanti agli occhi. Voleva insegnare che non vale la pena arrabbiarsi, sprecare le proprie energie per qualcosa di fuggitivo che dura il tempo di una candelina su una torta di compleanno. Voleva insegnare che la vita è fatta di tanti passaggi, piccole trasformazioni, molteplici evoluzioni, mille sfumature. C’è chi impara a danzare con i cambiamenti, chi ci fa la guerra. Nonna indubbiamente aveva imparato a danzare e per ogni ballo della vita, aveva scattato una foto, l’aveva fatta sviluppare e l’aveva messa su quella credenza. Aveva scelto una cornice diversa perché ogni passaggio della vita ha il suo tempo, i suoi passi, le sue note.

Voglio pensare che quel mio continuo osservare quelle foto sia tutto un piano organizzato da nonna Rita. Chissà magari ora starà ridendo e pensando “Oh finalmente ce l’hai fatta!” o magari sto abusando della mia immaginazione. A volte è bello così.

Voglio credere che il tempo “perso” davanti a quella credenza sia un tempo ritrovato 15 anni dopo, un tempo nel quale ho scavato a fondo nei miei ricordi per far emergere un passato che è diventato presente e che quando sarà pronto, diventerà un futuro che vola libero sul cuore delle persone.

A 21 anni cosa posso insegnare io che ho ancora tanto da vivere? Assolutamente nulla. Posso solo insegnare ciò che mi è stato insegnato: vivete la vita dando e ricevendo amore, camminate sulla strada della vita lasciando la vostra impronta, buttatevi di pancia, vivete ogni esperienza lasciando qualcosa di voi, siate consapevoli della vostra luce, prendetevi il lusso di crescere e permettete agli altri di crescere, danzate con ogni cambiamento della vita come se fosse l’ultimo walzer della vostra vita.

Perché tanto siamo solo di passaggio e allora voi, siate parte di un passaggio: la vita.