Arriva un momento nella vita in cui vuoi essere un puntino che si immischia perfettamente nella massa.
Un puntino, microscopico, che, se si muove non può creare rumore o dissenso, non può essere visto.
Non vuoi essere visto, scappi.
Cerchi di correre più veloce che mai, ti nascondi.
Sono tanti i motivi per i quali non vuoi essere visto: ti senti di troppo, pensi di dar fastidio a chi ti sta intorno, ti senti diverso.
Arriva il momento in cui inizi a chiederti il perché di tante cose. Sei così dannatamente immerso nel porti una miriade di domande, che ti consumi, dimenticandoti di te stesso.
Arrivi ad avere un carico sulle spalle insostenibile, tutte quelle domande, quelle incertezze e quelle paure decidono di scaraventarsi sulla tua vita dall’oggi al domani, senza chiederti il permesso.
Ti senti così diverso dagli altri che credi di non poter reggere il confronto, credi che le persone che ti stanno intorno starebbero meglio se non ci fossi, inizi a voler essere un puntino.
Un puntino che vuole stare sempre rinchiuso nelle quattro mura di casa che lo rendono sicuro.
Desideri così tanto che ciò avvenga che alla fine lo diventi, e ti ritrovi in mezzo a quella massa.
Ti fermi e ti chiedi: “Quanto sto bene in questa situazione?”
Per quanto l’hai desiderato adesso ti senti schiacciato. Un’anima che ha bisogno di correre e di sognare non può stare ferma nei rigidi schemi della società odierna.
Così, inizi ad essere te stesso. Inizi a capire che c’è qualcuno a cui quale non piaci, ma allo stesso modo c’è qualcuno che ti stima semplicemente perché sei te stesso. Infondo per quanto tu voglia essere come tutti gli altri, ti distingui perché hai quel qualcosa in più che scalpita e lo senti.
Per tutta la vita sogni di essere un puntino nella massa, poi capisci che vuoi essere quella rivoluzione necessaria, e non puoi essere solo un puntino, devi iniziare ad essere una linea, ovvero un insieme infinito di puntini.