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Caro Piero,

alla notizia della tua morte, confesso, sono rimasto attonito.
Quasi fosse una cosa assurda per una persona della veneranda età di 93 anni morire. Già, un pensiero istintivo. Poco scientifico, in barba a tutte le nozioni che proprio tu ci hai trasmesso.

Eppure è così che ti ritenevo…immortale.
Sempre li, seduto alla tua scrivania, o accomodato in poltrona a gambe accavallate. Quella tua posizione caratteristica, che rivelasti essere addirittura voluta per trasmettere un maggior senso di agio nel telespettatore.
Sempre li a intrattenerci con qualche nuova scoperta. O, semplicemente, con qualche nozione scientifica che, grazie alla tua bravura di divulgatore, sapeva sempre attizzare la nostra curiosità.

Anche se in questi giorni si è sentito e si sente parlare molto di te, mi faceva piacere scriverti queste poche righe.

Perché tu mi hai accompagnato sin dalla nascita, con gli splendidi documentari sugli animali e con le serie su dinosauri e corpo umano.
L’appuntamento settimanale con la tua trasmissione era, da sempre, una routine da condividere in famiglia.
Le note dell’Aria sulla Quarta Corda di Bach un piacevole richiamo che radunava tutti intorno al televisore.
E quella tua solita frase di rito introduttiva: “buona sera signore e signori e benvenuti a questa nuova puntata di Superquark”.

https://www.youtube.com/watch?v=Q2q8OT91nDk&ab_channel=RobertoLaurenzi

Un altro gesto per accogliere in modo caloroso le persone e farle sentire comode. Per far apparire meno complessi gli argomenti di cui si sarebbe trattato. La chiave, a mio parere, del tuo successo nel fare apprezzare a tutti i temi che trattavi. Non come una petulante lezione. Ma come un meraviglioso panorama che si apre dinanzi agli occhi all’uscita da una buia galleria.

(Perdonate la metafora, ma agosto è il mese delle vacanze e il pensiero non può che andare ai tunnel lungo le autostrade).

Trattando svariati argomenti, non solo scientifici, senza essere laureato in nessuno di questi, mi hai fatto amare il sapere per il solo fine di sapere.
Apprezzare la conoscenza per l’emozione che sa trasmetterti l’imparare qualcosa di nuovo. L’importanza di avere una mente sempre aperta, ma non troppo (cit.), per cercare di assimilare sempre nuove nozioni.
Il bello di rimanere, in qualche modo, sempre bambini, per potersi sorprendere a ogni scoperta che la vita pone di fronte a noi.

Per questo, per l’esempio di un giusto stile di vita che hai cercato di mostrare e di trasmettere a tutti quelli che ti seguivano. Tu che da ottimo pianista jaz, conoscevi l’importanza della condivisione del ritmo. La capacità di unirsi nella stessa assonanza e percepire le medesime vibrazioni.

Per la grande lezione di vita che tutti dovremmo imparare, specie in questo momento in cui fondamentale sarà ricostruire ciò che abbiamo distrutto con la nostra impronta sulla Terra. (https://nosignalmagazine.it/si-deve-mettere-da-parte-l-identita-nazionale-per-risolvere-la-crisi-climatica/)


Per tutto questo ho voluto ringraziarti e salutarti amichevolmente, anche se non ci siamo mai conosciuti.

Ciao Piero