L’ex presidente Hu Jintao viene invitato ad alzarsi e a lasciare la Grande Sala del Popolo durante la cerimonia di chiusura del XX Congresso del PCC

Illustrazione di Alessandro Tamietto

L’essenza dell’essere umano non è costituita unicamente dal linguaggio verbale, la parola, ma anche dal corpo e dai suoi movimenti.

In una relazione, il peso maggiore è costituito dal linguaggio non verbale. Risultano più importanti i gesti che compiamo, le sensazioni che trasmettiamo con il nostro tono di voce, piuttosto che le parole stesse. Concetto espresso molto bene, per esempio, nel film Hitch, con Will Smith come protagonista.

E se poi questi gesti sono insoliti ed eclatanti, la loro risonanza diviene ancora maggiore e il loro impatto sugli spettatori ancora più dirompente.

Quanto accaduto durante la cerimonia di chiusura del XX Congresso del Partito Comunista Cinese ha sicuramente attirato l’attenzione degli spettatori presenti e, in seguito, di tutta la stampa internazionale.

Non si tratta di un singolo gesto, ma di una serie di sequenze nelle quali a farla da padrone è stato proprio il linguaggio non verbale.
Un evento che ha lasciato tutti attoniti, oltre che curiosi di conoscerne i motivi e le reali conseguenze.

Ma vediamo più nel dettaglio cosa è accaduto.

Il gesto che ha sconvolto gli equilibri

L’evento eclatante è stato l’allontanamento, dalla Grande Sala del Popolo, nella quale si stava svolgendo il congresso, dell’ex presidente e segretario generale Hu Jintao.

Ma a suscitare scalpore è stata, piuttosto, la cornice all’interno della quale tale fatto si è svolto.
Intanto si deve guardare all’ambientazione della scena: una seduta speciale del Partito Comunista.
Una riunione dei politici cinesi non assomiglia per nulla a certe sedute del parlamento italiano. L’atmosfera è sempre molto seria e composta, l’aria stessa quasi immobile. I presenti sembrano comporre una fotografia.

illustrazione del primo congresso

Ogni azione rispetta una particolare etichetta.
Non si è soliti vedere fogli che volano, gente che si agita o che si insulta.
Dunque ecco il primo colpo di scena. Il fatto che siano giunti due assistenti a interrompere la riunione per scortare fuori dalla sala l’ex presidente rappresenta già di per sé un gesto insolito.

Ma la concitazione era iniziata già prima, con Hu Jintao che si vedeva sottrarre un plico di documenti dal vicino Li Zanshu. Fogli che sono poi stati riposti in una cartellina attorno alla quale si è creato un nuovo tira e molla tra i due.

Ecco, quindi, un ulteriore elemento perturbante.

E ora spostiamo l’obiettivo della telecamera sul presidente Xi, appena nominato per un terzo mandato consecutivo.

Il leader rimane immobile e impassibile, apparentemente ignaro di ciò che sta succedendo al suo predecessore. Eppure Hu Jintao è seduto proprio accanto a lui.

Solo un impercettibile movimento altera la sua staticità. Un cenno verso le tribune. Un richiamo rivolto a un inserviente che sopraggiunge rapido.

Si ha qui il secondo elemento insolito per una riunione del Partito Comunista Cinese. Il fatto, appunto, che un esterno salga sul palco a interrompere l’armonia di quel quadro di dirigenti immobili e perfetti.

Un rapido scambio di parole con il presidente e segretario di partito, ed ecco che l’inserviente appena giunto invita Hu Jintao ad alzarsi dal suo seggio.

L’ex presidente è riluttante e inizia un nuovo momento concitato che vede protagonisti i due, ai quali si aggiungerà un terzo assistente per dare manforte al primo.

La cacciata di Hu Jintao

E qui si giunge al vero pathos dell’episodio, l’evento più sconvolgente e che ha lasciato maggiormente attoniti.

Hu viene convinto ad alzarsi e ad abbandonare il Consiglio. Una scena che non si era mai vista.
Il tutto coronato da un atteggiamento del tutto indifferente da parte del Capo di Stato, il quale appare, ancora una volta, ignaro di ciò che sta avvenendo a pochi centimetri da lui.

Così come ignari e composti paiono rimanere tutti gli altri presenti, rigidi nei loro eleganti abiti.

Ad aumentare l’attenzione sull’evento è, poi, il gesto di Hu Jintao mentre si appresta ad abbandonare la sala.

Passando dietro Xi pare quasi pizzicarlo su un braccio. Mentre, subito dopo, transitando dietro al premier Li Keqiang, seduto alla destra del presidente, Hu si limita a una quasi affettuosa mano posata sulla spalla. I due erano, un tempo, compagni di partito e il commiato di Hu sembra voler ricordare la vecchia amicizia. O forse si tratta del tentativo estremo dell’anziano politico di trovare supporto nel vecchio compagno.

Ancora una comunicazione attraverso linguaggio non verbale. Ancora un gesto che infittisce l’alone di mistero che avvolge l’episodio.

Il mistero dell’allontanamento dell’ex presidente

Come detto, il fatto, talmente inusuale, ha attirato l’attenzione sia a livello nazionale che internazionale.

Il Partito ha immediatamente liquidato la questione come dovuta a un malore dell’ex presidente. Questo spiegherebbe l’intervento dell’inserviente per scortarlo fuori e l’interruzione della riunione.
Un modo per tentare di spegnere sul nascere qualsiasi principio di scandalo. Ma risulta assai difficile credervi, dato lo sbigottimento sul viso di Hu Jintao quando è stato invitato a lasciare il suo posto.

La sua agitazione, mostrata già durante il diverbio con Li Zanshu attorno al plico di fogli, potrebbe fare pensare a un improvviso attacco di demenza senile della quale Hu pare soffrire.
Questo potrebbe giustificare anche il suo spaesamento.

Ma allora perché il Partito ha anche fatto in modo che il video dell’episodio scomparisse da tutti i media e i canali social nazionali?

Vi sono, certo, altri elementi che potrebbero avvallare la tesi del malore improvviso. O, comunque, la non premeditazione di quanto accaduto.

Se, infatti, si è subito accusato Xi Jinping di aver platealmente voluto cacciare il suo predecessore per mostrare la sua forza, si devono tenere presenti alcuni fattori.

Se è vero che Hu fa parte del partito di opposizione a Xi, malgrado sia stato lui a scegliere l’attuale presidente, è anche vero che, a livello politico, il suo peso è pressoché nullo.
Con l’ allontanamento di un membro della fazione rivale, Xi poteva dimostrare di aver ottenuto un potere assoluto, annullando di fatto l’opposizione e circondandosi di sole persone a lui fidate.
Ma non è certo l’ex presidente Hu a poter rappresentare un pericolo per il futuro di Xi.

Inoltre, va tenuto conto che in Cina si è soliti sbarazzarsi degli oppositori con metodi più subdoli meno appariscenti.
Come detto, malgrado i numerosi conflitti di interesse che possono esserci fra i presenti, le riunioni di Partito avvengono nel massimo ordine e rispetto.
Ancor più quando si ha a che fare con figure anziane, per le quali la reverenza è importantissima.
Dunque difficile pensare a una purga plateale voluta da Xi.

Lo strapotere di Xi Jinping

Allo stesso tempo l’indifferenza ostentata da Xi durante l’episodio farebbe pensare a una scena già studiata in anticipo dal presidente.
Come spesso accade in un Paese in cui è lo Stato a controllare l’informazione, il mistero permane.

Del resto, con il terzo mandato consecutivo e il discorso inaugurale per il XX Congresso del Partito Comunista, il leader cinese ha mostrato una prova di forza impressionante.
La Cina è, di fatto, sotto il controllo di Xi. E il resto del mondo non può che prenderne atto.

Emanuele Ligorio
Laureato in economia, con un forte interesse per la storia e la geopolitica. Gran appassionato di arti marziali, escursionismo, corsa, bici e dedito allo sport a tempo pieno. Il resto della giornata lo dedico, oltre che al lavoro da impiegato, agli altri miei hobby, la lettura, la scrittura e la cura del frutteto di famiglia. Se vi state chiedendo come fanno a bastarmi 24 ore per fare tutto...la risposta è che non mi bastano.

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