Si è spento oggi David Sassoli, uno che, all’Europa, ci ha creduto più di ogni altro. Inutile fare retorica: gli europeisti e, in Italia il PD, saranno più soli da ora in poi.
Aveva 65 anni, buona parte dei quali passati a rendere la politica più chiara e comprensibile al popolo. Per tanti anni David Sassoli è stato giornalista politico, per alcuni vicedirettore del tg1. Una vita in Rai.
Poi la virata verso una politica del farsi, e non solo da descrivere. Così, dal 2019 diventa Presidente del Parlamento europeo ponendosi come l’interlocutore per eccellenza nell’ambito del dibattito Europa-centrico. Non solo: in molti si sono chiesti chi vi fosse alle spalle del Pd in fase decisionale durante gli ultimi convulsi anni. Chi fosse la loro eminenza grigia.
Già, perché molto si poteva chiedere ai vari Zingaretti & compagnia, ma non essere la mente, non il deus ex machina del Partito democratico. Qualcun altro assai più in alto, soprattutto culturalmente parlando, e capace di competenze meta-politiche di assoluto rilievo guidava, nel grigiore dei rapporti di forza inter-europei, le fila dei nostri politici della sinistra italiana.
Giornalista prolifico, particolarmente attento ai dettagli, alle pieghe sottostanti alla flebile apparenza, ma anche strenuo ricercatore del messaggio politico più utile, dei fini programmatici, della visione dell’Europa, forse un poco prototipale, ma digeribile dai più.
L’Europa di oggi, almeno quella esemplare e teoretica che risuona nelle sue casse di risonanza del Parlamento europeo, è anche figlia sua. Figlia di un pensare in grande, di una visione sincretica fra esigenze delle Nazioni e fini europei, fra politica a finanza.
Troveranno certamente qualcuno capace di masticare questo “saper fare” in seno alle sfere europee, nonostante la sua innata capacità di porsi come moderato signore della politica sia venuta meno.
In Italia non si può, però, dire lo stesso. Chi vestirà di idee i semplicistici, quanto ammantati da dozzinale retorica, proponimenti della nostra sinistra? Quale mente suggerirà cosa rispondere loro quando resteranno nell’angolo senza soluzioni?
Chi infarcirà il loro dizionario quando non sapranno come dare voce?
Ai posteri la sentenza.