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Sondaggio in classe sull’utilizzo del cellulare

Come e quando usano il telefonino i ragazzi e le ragazze della nostra età?
Molti sono i dati e le informazioni reperibili a riguardo, ma a noi interessava conoscere in modo più dettagliato la nostra realtà, quella dei compagni che frequentiamo ogni giorno.
Abbiamo svolto un sondaggio in classe su un gruppo di 24 adolescenti – età media 14 anni – e abbiamo posto alcune domande riguardo l’utilizzo dello smartphone. Sappiamo che la valenza statistica di un numero così limitato è relativa, ma l’analisi dei dati, confrontati con quelli nazionali, ha riservato qualche sorpresa.

La prima scoperta emersa è stata quella del tempo trascorso sul telefonino: abbiamo calcolato che per il nostro campione la media è di 6 ore, due in più rispetto alla media nazionale, che è di circa 4 ore!

Abbiamo successivamente domandato fino a che ora venga usato lo smartphone di solito: la maggior parte degli intervistati ha risposto “oltre le 22”.
Questa risposta ci ha sorpreso perché siamo tutti consapevoli che utilizzare il telefonino prima di andare a dormire può compromettere il sonno, a causa della luminosità dello schermo e che questa abitudine può avere conseguenze negative per la nostra salute.

La terza domanda è stata la seguente “Quali sono i social che utilizzi maggiormente?”.
Come ci aspettavamo i social più votati sono stati Instagram, TikTok e Whatsapp. In questo caso i dati della nostra classe coincidono perfettamente con il dato nazionale che vede queste applicazioni ai vertici delle classifiche che riguardano gli adolescenti.

Abbiamo poi chiesto: “Per quali scopi utilizzi lo smartphone?”.
Le opzioni indicate maggiormente sono state: messaggiare, ascoltare musica e per l’intrattenimento.
Da queste risposte è emerso che lo smartphone viene utilizzato quasi essenzialmente per lo svago e non per studiare o informarsi.
Riguardo agli argomenti, la classe ha dichiarato di interessarsi di sport, gossip e curiosità, mentre sono stati tralasciati i contenuti di politica e cronaca.

Infine, abbiamo invitato i compagni ad indicare se ci fosse una qualche forma di controllo da parte dei genitori: la maggior parte degli intervistati ha dichiarato di non essere oggetto di alcun controllo.

Quest’ultima constatazione ci è sembrata molto significativa. Da che cosa dipende dunque questa totale autonomia lasciata ai ragazzi?
È la volontà di tutelare pienamente il loro diritto alla non interferenza nella rispettiva vita privata? O ci si sottrae, rispetto ai pericoli che si nascondono nei social, all’obbligo inerente alla responsabilità genitoriale di educazione, vigilanza e tutela dei minori?


Pietro Fasullo, Alessio Miele, Erik Turco, 3C IC Mondovì 2

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