È il 5 Giugno ed esattamente fra tre mesi e 17 giorni torna nelle sale: Avatar di James Cameron. Il modo migliore per prepararsi ad Avatar 2 – La via dell’acqua che sarà nelle nostre sale dal 22 Dicembre, e perché anche chi era troppo piccolo per vederlo al cinema possa godersi quest’esperienza.
Mentre aspettate il giorno in cui rivedere il Pianeta Pandora del 2154 al cinema, vi lascio qualche considerazione su un film che, piaccia o non piaccia è già nella storia del cinema.
Il nuovo in Avatar?
A dispetto di quello che si possa pensare, Avatar non brilla eccessivamente in fatto di novità; molto di ciò che vediamo è presente o in altri film o è stato ripreso da altre opere ma il lavoro di James Cameron trova forza nel modo in cui tutti i vari ingredienti sono stati utilizzati, per realizzare un film mastodontico. La motion capture non era assolutamente una novità all’epoca, il Gollum di Andy Serkis per Il Signore degli Anelli di Peter Jackson ne è un ottimo esempio, ricreare paesaggi con il digitale, per quanto meravigliosi essi siano non dovrebbe esercitare grande scalpore, soprattutto per chi mastica un po’ questo genere di cose. La trama non è sicuramente una totale novità anzi, globalmente si rifà a tante altre storie già viste; cosa rende quindi Avatar una novità per l’epoca e ci fa dire, oggi, che questo film non sia invecchiato?
Per realizzare questo film James Cameron & Co, hanno utilizzato delle cineprese progettate dal regista stesso; queste cineprese permettevano a regista ed attori di vedere in tempo reale le riprese per correggere rapidamente ogni possibile errore, il film è stato girato direttamente in 3D, con un’accuratezza ancora invidiabile, che non perde il suo fascino sul piccolo schermo e poterlo (ri)vedere presto al cinema permetterà una miglior esperienza immersiva nella storia, senza sottolineare che un’opera del genere trovi la sua ragion d’essere proprio nella sala cinematografica. Rimanendo sempre nell’ambito delle riprese e della realizzazione (perché è qui che si gioca la maggior parte del successo di questo kolossal), la punta di diamante del tutto è la fortissima illusione del reale che si vede in tutto l’arco del film: Avatar è un film a tecnica mista fatto di un 60% di elementi creati in digitale (quindi è animazione) e il restante 40% in live action, tutto ciò che vediamo su schermo sembra reale a tutti gli effetti. Stiamo parlando di un film del 2009 e si è visto negli anni successivi cosa si è riusciti a fare con CGI e mocap nel cinema (basti pensare alla saga degli Avengers del MCU). Queste “piccole” novità hanno fatto di Avatar il film di successo che è: saper mettere a nuovo al meglio uno dei topoi classici della storia del cinema con novità tecnologiche (che si fanno arte) tanto da creare qualcosa di originale praticamente sotto ogni aspetto. Se si aggiungono le prove attoriali, l’invenzione di una lingua, la colonna sonora di James Horner, una fotografia letteralmente da Oscar e un’operazione di marketing massiccia (ma anche qualcosa di più), il successo era praticamente assicurato. Non sono mancate le polemiche e le critiche negative ma anche quelle non erano, e non sono tutt’ora, una novità.
Diamo i numeri
Cominciamo subito con il dire che ad oggi, grazie alla sua tardiva distribuzione in Cina, Avatar è il film con il più alto incasso della storia del cinema ma il corposo numero di dollari di incasso (più di due miliardi e mezzo in tutto il mondo) è solo la punta dell’iceberg. Una conseguenza di altri numeri che si riportano di seguito, numeri che fanno capire la portata di quanto colossale sia questo film e di quanto potrà ancora esserlo visti i successivi capitoli già calendarizzati. Molti numeri qui sotto sono persone che hanno lavorato ad un progetto mastodontico e che ha avuto il suo successo anche grazie a loro.
193
I membri dell’Art department (fra accreditati e non)
76
Persone al sonoro (fra accreditati e non)
216
I numeri del reparto Effetti speciali (fra accreditati e non)
1882
Il gigantesco numero nella sezione VFX (accreditati e non)
69
Le persone al dipartimento guardaroba e costumi
121
I professionisti impiegati al dipartimento musica
13
Gli anni intercorsi dalla prima bozza di sceneggiatura (era il 1996) a quando il film vero e proprio arrivò nelle sale, nel 2009
880
Il numero nel titolo alternativo del film; Project 880 che Cameron presentò nel 2005 da cui poi fece scaturire il nostro : Avatar
150
I milioni dichiarati che sono stati spesi per il marketing del film.
Opinioni da Bar
Il film di James Cameron, un vero e proprio kolossal animato (anche se è più corretto dire a tecnica mista), pur essendo passati ben tredici anni non è invecchiato di un giorno e questo lo si deve ad una furba commistione fra quel nuovo di cui sopra e l’anglofono old but gold che non muore mai.
A meno che non siate rimasti per tutta la vita su un’isola deserta, lontani dai vari (mass) media, l’ossatura della trama di Avatar (il soggetto) è uno dei grandi classici della storia del cinema. Lui fa parte di una cultura che si crede superiore e che per scopi meramente finanziari, distrugge senza la minima remora interi ecosistemi, Lei fa parte della cultura erroneamente definita primitiva. I due si innamorano e lui finisce per prendere le parti del di lei popolo, rinnegando il proprio passato e riuscendo a sconfiggere il nemico.
La storia scritta da James Cameron non è perciò una novità ma è tutto ciò che ruota ad essa attorno a dare lustro all’intero film: le animazioni, i colori, i suoni, il dominante utilizzo del motion capture, fanno di Avatar uno fra i più grandi film d’animazione mai realizzati. Qualcosa di apparentemente impensabile ma che, dopo una gestazione lunghissima, ha potuto vedere la luce al cinema (anche in 3D) ottenendo risultati straordinari: visivamente è un gioiello e alcune scene sono davvero molto coinvolgenti anche se, effettivamente non accade granché (il viaggio in elicottero fra i monti Halleluja ne è un esempio).
Quindi, concludendo credo che possiamo aspettarci grandi cose dai prossimi film della serie, personalmente chi scrive è molto curioso e speranzoso per questo prossimo secondo capitolo che continuerà, andando più a fondo, a parlarci di Pandora e dei suoi numerosi abitanti. Se si considera poi, il fatto che un personaggio che dovrebbe essere morto nel film precedente, sarà il principale antagonista di tutto il resto della saga, le cose si fanno sempre più interessanti. Anche questo ultimo aspetto però, è un classico per cui bisogna proprio sperare nel già citato e di successo old but gold.
Non ci resta che attendere Avatar nuovamente al cinema; sarà un ottimo antipasto per Avatar 2 – La via dell’acqua.