Ieri, lunedì 17 aprile, alle ore 18.30, il Circolo Sociale di Lettura di Mondovì ospiterà la cerimonia di consegna del 20° premio giornalistico ‘Piero Dardanello. Vincitori dell’edizione del ventennale, Giorgio Marota (Corriere dello Sport-Stadio) nella categoria nazionale, Luca Lovelli (Il Secolo XIX) nella categoria regionale e, alla carriera, Franco Esposito (Corriere dello Sport-Stadio).

Giorgio Marota

Ad aggiudicarsi il premio quale miglior giornalista nazionale ‘under 40’, edizione 2023, la penna di Giorgio Marota. In forza al ‘Corriere dello Sport-Stadio’ (seconda volta che la testata viene iscritta nell’albo d’oro, dopo l’affermazione di Furio Zara nel 2007), il cronista romano sogna e respira il giornalismo fin dalla più tenera età, quando sfogliava curioso proprio il quotidiano sportivo della Capitale. Marota ha saputo farsi strada con tenacia, ma soprattutto con attenzione, acribia e dedizione alla notizia: «Giorgio Marota – scrive Ivan Zazzaroni, direttore del ‘CorSport’ – è uno dei pochi ‘giovani vecchi’ che questo mestiere sta proponendo. Giovane d’età, vecchio per impostazione: segue i consigli, ha migliorato la scrittura leggendo tanto, possiede la curiosità del cronista e la facilità nel relazionarsi con gli altri della persona perbene. È in grado di affrontare qualsiasi tema con una grande qualità, la disponibilità».

Luca Lovelli

Nel panorama regionale, invece, la giuria del ‘Dardanello’ ha scelto Luca Lovelli (Il Secolo XIX), originario di Novi Ligure. Professionista moderno, ha anteposto la passione ad ogni altra cosa, con la capacità di investire su sé stesso con coraggio. Grazie alla propria caparbietà nell’inseguire e raccontare il sogno a cinque cerchi, è riuscito a realizzare aspirazioni e speranze: «Luca Lovelli – commenta Federico Calcagno, presidente della sezione piemontese dell’Unione Stampa Sportiva Italiana – è il prototipo del freelance del terzo millennio, che ha saputo andare oltre il sogno di un comodo contratto a tempo indeterminato. Le articolazioni della sua attività sono giornali, radio, televisione, nuovi media, social e non solo. Profondamente ancorato alla realtà dove vive, l’Alessandrino ed il basso Piemonte, per Lovelli la passione non conosce confini, ma non dimentica mai le proprie radici».

Franco Esposito

Destinatario del premio alla carriera è, invece, Franco Esposito, classe 1940, una lunga e luminosa carriera, profondamente radicata nel nobile contesto del giornalismo partenopeo. La sua storia professionale ha attraversato innumerevoli annate sportive e si è intrecciata profondamente con il folklore di una città unica in Italia; racconti vissuti da testimone e, talvolta, da protagonista. I napoletani non dimenticheranno mai la notte magica del 29 giugno 1984: Diego Armando Maradona vestirà i colori azzurri ed Esposito è il primo a dare la notizia dalle colonne de ‘Il Mattino’, con le edicole che vengono prese d’assalto nella notte. Sono trentamila le copie del quotidiano che passano di mano in mano, è l’inizio di una delle più belle favole sportive del nostro calcio. «Franco Esposito ha seguito sei edizioni dei Giochi Olimpici – ricorda il giurato del ‘Dardanello’, Fabio Monti – con cinque Mondiali di calcio all’attivo e ben 106 partite della Nazionale di pallone, ma anche i più importanti match di pugilato in Europa e negli Stati Uniti, compreso quelli di Mike Tyson Per Esposito la storia non finisce con la pensione, semmai qui inizia un nuovo capitolo: il 2023 coincide, infatti, con l’anno del 32º libro della sua straordinaria produzione. Trentadue libri per raccontare la sua sconfinata passione per lo sport: un giornalista di razza e di classe si riconosce anche da questi particolari».

In occasione della ricorrenza del ventennale del ‘Dardanello’, la giuria – presieduta dal direttore di ‘Tuttosport’ Guido Vaciago con il costante e attivo supporto del presidente onorario Roberto Beccantini – ha assegnato due targhe speciali. La prima a Danilo di Tommaso, direttore della Comunicazione e dei Rapporti con i Media del CONI, proprio per la sua lunga attività al servizio delle istituzioni. Di Tommaso è legato a Piero Dardanello da un affettuoso ricordo: fu proprio il giornalista monregalese ad assumerlo a ‘Tuttosport’, chiedendogli di trasferirsi a Torino da Napoli e dando inizio ad una lunga e luminosa carriera. «Devo moltissimo a Piero Dardanello», ha ricordato proprio a Roma, lunedì 3 aprile, in occasione del convegno dedicato alla modernità del linguaggio del ‘Darda’ che si è celebrato nel Salone d’onore del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, alla presenza del presidente Giovanni Malagò e di grandi firme del panorama nazionale.

Il secondo riconoscimento speciale è stato, invece, assegnato ad un grande protagonista dello sport originario della provincia di Cuneo: Sandro Damilano. Da mezzo secolo, forgia i maggiori talenti italiani della marcia con medaglie costruite giorno dopo giorno: ben 81 trofei conquistati dagli atleti che ha seguito (di cui 11 medaglie olimpiche, 16 mondiali e 11 continentali). Nel suo passato da allenatore di calcio, inoltre, Damilano può vantare cinque campionati vinti con il Saluzzo, prima di dedicarsi ai marciatori. Dal 2002 ha avviato la ‘Scuola del cammino’ insieme a Elio Locatelli, diventata una vera e propria Università della marcia.

Marwan Chaibi
Prima autore, poi Direttore ed ora Presidente. Classe 2002. Sono Diplomato in Chimica e Biotecnologie e studente universitario. Scrivo per alcune riviste online, parlo, racconto, leggo. Collaboro con tantissime associazioni e enti, ma di questa in particolare sono il Presidente, e non posso far altro che essere orgoglioso nel rappresentarla e fortunato nel viverla tutti i giorni. Mi piace fare bene, del bene, per il bene degli altri!

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  1. […] momento di particolare fragilità. Il riconoscimento è stato attribuito nel corso della serata di lunedì 17 aprile al Circolo Sociale di Lettura di Mondovì, durante la quale sono state conferite anche le targhe […]

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