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Con Il pifferaio magico (a voi il corto integrale in lingua originale) arriviamo al terzo appuntamento con la nostra rubrica #animazione115 (qui il secondo appuntamento). Benvenuti negli anni 30 dell’animazione born in the U.S.A.

L’animazione statunitense negli anni 30

All’interno della età dell’oro dell’animazione (dal 1928 al 1951) gli anni 30 dell’animazione statunitense sono sicuramente ricordati come la decade del primo lungometraggio d’animazione statunitense ma, oltre a Biancaneve e i sette nani l’animazione a stelle e strisce di quella decade ha prodotto anche altro: diamo un’occhiata.

Walt Disney…

Walt Disney agli inizi degli anni trenta, dopo il successo di Steamboat Willie (1928), riuscì senza troppo difficoltà non solo ad ampliare considerevolmente la propria compagnia ma, nel corso del decennio, riuscì a imporsi sui concorrenti facendo diventare il suo modo di fare animazione, l’unico modo di intendere quest’arte. Il debordante successo di Biancaneve e i sette nani del 1937 confermò quanto stava accadendo in quegli anni in cui personaggi come Topolino (1928), Minnie (1928), Pippo (1932) e Paperino (1934) facevano fuoco e fiamme nel mondo dei cartoons.

Fotogramma de: La gallinella saggia. Sinfonia allegra uscita l'anno successivo a: "Il pifferaio magico" e prima apparizione di Paperino
Fotogramma de: La gallinella saggia. La prima apparizione di Paperino

… e non solo

Gli Stati Uniti non avevano, solo Walt Disney e i suoi a fare animazione; ve ne sono stati altri che hanno contribuito a creare personaggi e storie tutt’ora nell’immaginario collettivo.

Walter Lantz, Ub Iwerks, Tex Avey e i fratelli Fleischer cominciarono a farsi sentire in quel periodo, esplodendo poi nel decennio successivo con personaggi iconici.
Già negli anni 30 però nascono icone come Betty Boop (ideata nel 1930, 1932 la versione ufficiale) e Braccio di Ferro (1933) dei Fleischer. La Warner Bros. comincia la produzione dei Looney Tunes (Porky Pig e Daffy Duck compaiono nel 1935 e nel 1937) e delle Merrie Melodies, ispirate dalle concorrenti Silly Symphonies disneyane.

Riprendiamo ora il discorso con il cuore del nostro articolo, la 39ª Sinfonia Allegra: Il pifferaio magico

Il pifferaio magico: cicchetto di trama

Fotogramma de Il Pifferaio Magico
Fotogramma de Il Pifferaio Magico

Il paese di Hamelin è invaso dai topi che spadroneggiano per vie, case e negozi. Per liberarsi da questa vera e propria piaga, il borgomastro promette una lauta ricompensa a chi riuscirà a ripulire la città dai numerosi roditori.
Un pifferaio appena arrivato in paese offre il proprio aiuto: in pochi minuti, grazie a un’ipnotica melodia del suo strumento, libera Hamelin dai numerosi e indesiderati topi.
Quando gli è rifiutata la ricompensa, il pifferaio ricomincia a suonare irretendo i bambini del villaggio, portandoli con sé nel ventre di una montagna oltre il quale si trova un paese fatto di dolci e divertimenti.

Piccolo focus su Il pifferaio magico

Non fra i lavori più memorabili dello studio di Burbank, Il Pifferaio Magico permette di vedere la maestria di Casa Disney negli anni 30 e dona la possibilità di una riflessione.

Fotogramma de Il pifferaio Magico
Un fotogramma della 39a Sinfonia allegra

Il corto, diretto da Wilfred Jackson (al sonoro in Steamboat Willie, diresse il corto Il Vecchio Mulino, alcune sequenze di Biancaneve e i sette nani, e altri film Disney) è un film che, come molte Silly Symphonies, trova nella musica e nel canto il perno centrale del tutto.
Sembra sempre essere il sonoro la guida di persoanggi e dell’ambiente stesso e questo è sempre uno degli aspetti più interessanti di questa “collana”.

La riflessione che vogliamo fare con voi è la seguente: chi ha letto il nostro articolo su Biancaneve e i sette nani, ricorderà che prima di quel film, l’animazione faceva ridere, rasserenava gli animi (almeno negli U.S.A.): Il Pifferaio Magico così fa.

Rispetto alla leggenda medievale e alla fiaba dei Grimm infatti, manca completamente il lato più oscuro e tetro della storia. I topi non scompaiono in un succulento formaggio ma, annegano in un fiume e i bambini che abbandonano Hamelin non si avventurano in un dolce paese ma hanno una sorte ben più misteriosa.

Chiacchiere da bar

Con Il pifferaio magico abbiamo dato una rapida occhiata all’animazione statunitense degli anni 30. Il prossimo mese rimarremo sempre in questa decade ma daremo uno sguardo all’animazione non narrativa in Europa: questo tipo di animazione interesserà lo stesso Disney. Ad Aprile vedremo in quale opera.