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Nei film l’intelligenza artificiale è narrata in opposizione all’umanità. Ma cosa ci racconta la realtà attuale?

L’intelligenza artificiale nel cinema è sempre stata trattata da tutti come qualcosa che avrebbe stravolto il mondo, essendo vista come qualcosa in conflitto con l’umanità.
Uno degli esempi più famosi è il film “2001: Odissea nello spazio”, diretto da Stanley Kubrick. L’intelligenza artificiale, in questo caso chiamata “Hal 9000”, si ribella e cerca di uccidere degli astronauti nello spazio.

Nel film “Blade Runner” i replicanti, automi dalle sembianze umane, commettono diversi crimini come omicidi e rapine. Nella saga di film “Terminator” le intelligenze artificiali sono in guerra con gli umani e un cyborg viene inviato nel passato per eliminare colui che in futuro avrebbe distrutto le macchine. In tutti questi esempi le intelligenze artificiali sono strumenti pericolosi che si ribellano agli umani, causando morte e distruzione.

Al giorno d’oggi stiamo prendendo sempre più confidenza con programmi come ChatGpt, strumento che lavora nel campo dell’assistenza virtuale. Esso è simile a un’intelligenza artificiale, ma non lo è poiché non ha una coscienza.

Un lato negativo delle IA è, però, il fatto che chiunque può creare video o audio di qualunque persona facendogli compiere azioni o dire cose che potrebbero danneggiare o infangare la sua immagine. Viceversa, se usate per motivi di intrattenimento, questi strumenti potrebbero, in futuro, essere capaci di realizzare film veri e propri, trasformando il mondo del cinema.

Le intelligenze artificiali possono essere quindi utili ma anche pericolose: solo il futuro ci dirà se la direzione che stiamo prendendo sia sicura o meno.


Andrea Gjokaj, 2A IC Cuneo Oltrestura