Rafael Nadal conquista il Roland Garros per la quattordicesima volta. Un’altra sontuosa cavalcata la sua, impreziosita dall’aver sconfitto quattro giocatori fra i top 10 mondiali. A 36 anni il maiorchino si conferma il re indiscusso della terra rossa, e ritocca ulteriormente un record che era già da tempo straordinario.
Il nativo di Manacor non è arrivato a Parigi con i favori del pronostico, viste le prestazioni in chiaroscuro nei Master 1000 di Madrid e Roma. Dopo un inizio di stagione strepitoso, suggellato dal secondo trionfo agli Australian Open, un infortunio l’ha tenuto fuori dal campo per quasi due mesi, e questo, accompagnato dal problema di lungo corso al piede, ha instillato non pochi dubbi sulla sua tenuta fisica nell’Open di Francia. Neppure il sorteggio è stato benevolo, dal momento che Rafa si è ritrovato dalla stessa parte del tabellone due fra i principali favoriti alla vittoria finale, ossia Djokovic e Alcaraz, potenziali avversari rispettivamente nei quarti e in semifinale.
L’ennesima scalata al successo
Il percorso verso la Coppa dei Moschettieri, tuttavia, è iniziato sul velluto, senza perdere un set nei due match apertura. La prima asperità è arrivata al quarto turno, impersonata da Auger-Aliassime. Il giovane canadese ha combattuto strenuamente, portando molti game ai vantaggi, ma è dovuto soccombere alla variabilità e alla precisione dei colpi di Nadal.
Le armi tecniche del maiorchino, esasperate nella loro efficacia su questa superficie, si sono rivelate letali anche per il numero uno al mondo. Nonostante il problema al piede si sia fatto sempre più insistente, Rafa ha resistito e prevalso dopo più di quattro ore di gioco (come era già successo con Auger). Il tie break si è rivelato fatale per Djokovic, che aveva anche avuto la possibilità di portare la partita al quinto set. https://nosignalmagazine.it/novak-djokovic-deve-lasciare-laustralia-torna-a-casa/
Il momento di maggior difficoltà è probabilmente arrivato in semifinale, contro Sascha Zverev. Il dato che più di tutti dimostra l’equilibrio del match è il tempo di gioco: 3 ore per neanche due set. Il tedesco si è infortunato, e dunque ritirato, durante il tie break del secondo set, quando le sorti della partita erano del tutto incerte.
In finale, invece, è bastata l’inarrivabile capacità del maiorchino di logorare psicofisicamente l’avversario. Nella sfida fra allievo e maestro (Ruud si è allenato più volte nell’academy di Nadal) non c’è stata storia. Il norvegese si è rivelato uno degli avversari più inoffensivi di tutto il torneo parigino dello spagnolo. Il punteggio finale lo certifica: 6-3 6-3 6-0.
Rafael Nadal è stato la storia del tennis e continua ad esserlo, sconfiggendo avversari con la metà dei suoi anni, inanellando un record dopo l’altro, resistendo all’inevitabile invecchiamento fisico e atletico. I risultati ottenuto in questa stagione lo dimostrano, e i primati già detenuti e per l’ennesima volta migliorati al all’Open di Francia lo sanciscono definitivamente.
22 Slam, 14 Roland Garros su 14 finali disputate, parziale vittorie/sconfitte portato a 112-3, tutti gli avversari affrontati sconfitti almeno una volta, e ora anche il più anziano vincitore di sempre a Parigi. Semplicemente una leggenda.