Johan Cruyff disse: ‘ la tecnica non è fare mille palleggi, ma fare un passaggio ad un tocco sul piede preferito del compagno ‘. Il passaggio è uno degli elementi primitivi e su cui si sono costruiti gli attuali principi del calcio. Questo gesto tecnico è infatti visto dai maggiori interpreti di questo sport come la massima espressione della tecnica.

Nel gioco definito come quello dei ’22 idioti che corrono dietro ad un pallone’, a cambiarlo radicalmente furono quelli che ebbero l’illuminazione: far correre la palla. Da lì niente è più stato lo stesso. Questo termine che ora sembra scontato consentì ai giocatori con il possesso del pallone di liberarsene servendolo ad un compagno e di raggiungere parti opposte del campo semplicemente con un tocco di palla da fermo.

Col passare degli anni sono nate figure che hanno fatto del passaggio un vero e proprio culto e utilizzandolo come strumento di dominio del gioco attraverso il possesso del pallone. Johan Cruyff e Marcelo Bielsa sono solo alcune delle grandi figure che hanno valorizzato la trasmissione della palla. Tra l’altro sono anche i mentori dai quali ha preso ispirazione Pep Guardiola. Lo spagnolo è uno degli allenatori più vincenti della storia e sicuramente quello che più ha lavorato per l’estetica del calcio.

Il fatto che sia spagnolo non può essere una casualità. Gli spagnoli sono infatti gli inventori del famoso Tiki-Taka: una fitta rete di passaggi che consente il possesso del pallone anche per vari minuti. Il possesso è uno straordinario mezzo di difesa, e lo spiega proprio Guardiola in una conferenza. Alla domanda del giornalista sul come fosse possibile che la sua squadra prendesse così pochi goal, ha risposto. ‘è la palla’. Ha poi continuato spiegando come, logicamente, se la palla ce l’hanno loro, a meno che non se la buttino in porta da soli, è impossibile segnargli. Inoltre è una strategia di attacco straordinaria. Tramite il possesso prolungato si può indurre l’avversario all’abbassare l’attenzione e al lasciare spazi per poi attaccarlo. Inoltre permette di risalire il campo tutti insieme e quindi accompagnare l’azione con tanti giocatori, aumentando la probabilità di segnare.

Non a caso la squadra del tecnico spagnolo è da 5 anni quella con più reti nel campionato inglese. Notando l’efficacia di questa tattica molti allenatori nel corso degli anni hanno provato a prendere spunto dal catalano; alcuni con successo, altri no. Per far si che questa identità sia propria di una squadra serve infatti tanta qualità in ogni reparto della rosa e coraggio nel giocare spesso sotto pressione. Quando questi requisiti vengono a mancare è facile che l’idea non attecchisca al tessuto della squadra e si vada incontro ad un fallimento.

Oltre che ad essere il massimo esponente dell’estetica, il passaggio ha come detto molteplici funzioni e diramazioni ed è sorprendente come, nel gioco dei ’22 idioti che corrono’, permetta di fare la differenza anche a chi resta fermo e semplicemente fa correre la palla.

NoSignal Magazine

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