Seduto al bar in Piazza Carlo Alberto per ripararsi dalla pioggia, il degustatore di Masterchef si presenta vestito con cappellino bianco girato al contrario, occhiali rossi, jeans e t-shirt. Finito il temporale, si alza dal tavolo, si sistema e prima di andare via dice “grazie chef” al proprietario del bar. Con la stessa umiltà, si presenta al grande pubblico e sale sul palco. Una chiacchierata di 50 minuti con Mary Cacciola nel quale ripercorre tutti i passi della sua vita fino ad oggi.

Il primo passo che racconta è quello della sua città, New York. Suo padre apre un ristorante appena lui nasce. Questo per lui non è stato motivo di orgoglio all’inizio.

“da bambino mi vergognavo a dire agli altri bambini che mio papà aveva un ristorante” 

I passi che ha fatto lo portano inevitabilmente lì: a masterchef. Programma capace di trasmettere la passione della cucina a milioni di spettatori, Joe diventa una delle personalità più di spicco. Beh, insomma, per fare questo programma bisogna solo avere un carattere di spicco.

Ai concorrenti dice poche parole ma quelle che dice, non necessitano di essere parafrasate. 

“Il mio pregio nei programmi Tv? Io dico le cose come stanno, sono una persona diretta e sincera. Infatti tutto ciò che vedete corrisponde alla realtà”

Un grande passo che fa è nel lockdown, periodo dove fare passi era consentito solo con autocertificazione. Crea un podcast, un format diverso. Lui lo ha descritto come una maniera di comunicare “dove ci sei solo tu e un microfono. Le persone non vedono la tua faccia e le tue espressioni”. Il podcast si chiama “Wine Heroes” e racconta di 10 vini famosi d’Italia. E’ una sorta di viaggio tra le vigne e chi vive tra i filari.

Oltre alla cucina, mostra un’altra sua vocazione: la musica. Ha inciso due album, l’ultimo “Good morning Italia”. Ha passato tutta l’estate a promuovere il disco suonando nei festival di tutta Italia

Un uomo dalle mille sfumature,dai mille talenti che non si ferma al campo della cucina. Un esempio di come possiamo essere mossi e spinti da mille interessi. Il segreto è saper coltivarli. Joe non è solo uno chef, è un artista. 

Un uomo troppo curioso per passare la vita nella sua comfort zone. 

Al prossimo anno Joe, con nuovi progetti.

NoSignal Magazine

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