Secondo i dati del WWF negli ultimi decenni abbiamo perso, come Pianeta, i due terzi della fauna selvatica.
Due animali selvatici su tre sono morti. Il Continente con il più grave record negativo è il Sud America con
una perdita assurda che arriva addirittura al 94%, con una perdita di 19 animali selvatici su 20 rispetto al
secolo scorso.
Nel Mondo un milione di specie diverse è a serio rischio di estinzione e non possiamo restare indifferenti a
una così grave e rapida perdita di biodiversità, che rende gli ecosistemi più fragili e meno capaci di resistere
allo sfruttamento che facciamo delle loro risorse.
Per una volta ci sono delle (caute) buona notizie sul versante clima.

Illustrazione di Alessandro Tamietto

Le Nazioni Unite hanno indetto a Montréal la Cop15 sulla biodiversità, ospitata dal Canada e presieduta
dalla Cina, nella quale è stato raggiunto un accordo storico.
Vediamo cosa prevede il ‘Target 30 by 30’. Il primo e più importante punto riguarda la tutela ambientale:
entro il 2030 dovranno essere rese riserve naturali, o zone protette almeno, (e sottolineo almeno) il 30% di
tutte le terre emerse (attualmente siamo al di sotto del 15%). Sono presenti specifici vincoli per ogni
Nazione, per cui non sarà possibile ‘barare’ indicando come aree protette solo quelle ‘non interessanti’ per
le attività umane come i deserti.
Sarà inoltre obbligatorio rendere riserva naturale protetta anche il 30% di mari e oceani (attualmente siamo
sotto al 10%), sempre entro il 2030. Se aggiungiamo l’intero Antartide (già protetto con un accordo
dedicato), se tutto andrà come previsto, entro 8 anni avremo un terzo del Pianeta sottoposto a rigidi vincoli
di tutela ambientale, per dare un po’ di fiato ai nostri ecosistemi.
Altri punti dell’accordo prevedono lo stanziamento di un fondo di 30 miliardi all’anno da destinare ai Paesi
in via di sviluppo e alle popolazioni indigene dei territori da tutelare. Inoltre si dovrà più che dimezzare
l’utilizzo di pesticidi, a favore di metodi antiparassitari naturali.
Unendo questo accordo a quello della carbon neutrality dell’Unione Europea, al PNRR per la transizione
ecologica e al Green Deal americano inserito nei provvedimenti anti-inflazione finalmente si inizia a vedere
un impegno concreto sul clima da parte dei Governi di tutto il Mondo. Non è ancora abbastanza, e le scadenze sono
ancora troppo lasse, ma la direzione è quella giusta. Ora dobbiamo solo premere sull’acceleratore.

NoSignal Magazine

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