Che la musica sia un importante strumento comunicativo ed evocativo non è una novità. Il potere della melodia di una canzone spesso è così forte da farci stare male fisicamente (battiti accelerati, pianti, respiro corto…). Ma la musica non è solo espressione di vissuti dolorosi, anzi. Viene frequentemente usata come fonte di ispirazione dagli artisti, questo perché stimola la creatività.

In che modo ci influenza quindi la musica?

Le aree del sistema limbico del cervello, associate alle nostre emozioni, vengono direttamente colpite dal ritmo e dalla tonalità.
Alcuni ricercatori hanno osservato che l’elaborazione del timbro è legata all’attivazione della rete neuronale, un insieme di regioni che potrebbe essere il responsabile dell’attività della nostra mente quando è a riposo e che è anche connesso ai processi di distrazione e di creatività.

Possiamo dire che quando ascoltiamo musica, così come accade con stimoli di altro tipo, si producono in noi risposte diverse. Risposte che rappresentano in modo particolare ciò che ci viene suggerito dalle note che ascoltiamo e dalla nostra esperienza personale.

Esiste una disciplina che pone le basi nella psicoterapia e che utilizza come strumento principale la musica.

La musicoterapia è l’uso della musica e/o degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione, l’organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive. 

La musica è fonte di espressione, di condivisione, di sostegno e contenimento delle emozioni. Ma è anche fonte dei pensieri che non sempre vengono espressi verbalmente all’interno di un incontro di musicoterapia. Sono gli strumenti musicali/la voce che trasformano questi pensieri in suoni.

Obiettivi

Essa mira a sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dell’individuo. Ciò allo scopo di realizzare l’integrazione intra- e inter-personale e di conseguenza migliorare la qualità della vita grazie a un processo preventivo, riabilitativo o terapeutico.

Quindi la musicoterapia ci fa bene solo grazie alla musica?

La risposta è no. La musicoterapia consente di avere uno spazio totalmente libero in cui esprimere tutto ciò che abbiamo dentro. Ma soprattutto il bisogno di essere accolto, compreso e accompagnato dall’altro verso qualche obiettivo.

Come ogni terapia di carattere psicologico, non è semplicemente l’armonizzazione di un disagio o il trattamento di un disturbo ad essere lo scopo dell’incontro con un il terapeuta. A volte anche il semplice malessere o la ricerca di se stessi richiede un percorso che deve essere affrontato con le giuste competenze e il giusto carico emotivo.

Il musicoterapeuta può accompagnare il paziente in questo grazie alle sue competenze psico-pedagogiche o riabilitative, ma anche grazie al mezzo con cui lo fa: la musica.

La musica consente di avere un mezzo comunicativo nuovo, piacevole e interessante che per un attimo ti fa dimenticare dove sei e ti aiuta ad entrare in contatto con le parti più profonde di te.

Ambiti di applicazione

La musicoterapia può essere applicata in gruppi di tutte le età e per il trattamento di disturbi di diversa entità. Nei bambini si utilizzano principalmente due approcci: individuale o di gruppo.

Tale disciplina può aiutare bambini con problemi di comunicazione, attenzione, motivazione e comportamento. Per garantire l’efficacia nel trattamento è importante curare anche il setting, l’ambiente in cui viene si svolge la terapia. Le stanze dovrebbero essere fornite di diversi strumenti e il più possibili colorate e con textures diverse, in modo da avere molteplici stimoli.

La musicoterapia si è rivelata notevolmente efficace anche per i pazienti colpiti da stroke, conosciuto anche come ictus; in quanto la musica influenza diverse parti del cervello.

Alcuni studi hanno rilevato una correlazione negativa tra la musicoterapia e la depressione. Questo vuol dire che le sedute di terapia hanno provveduto ad una diminuzione del disturbo, associato ad un miglioramento dell’umore e ad una riduzione dello stato d’ansia.

Parlando di risultati a lungo termine, la musicoterapia si è rivelata efficace nel trattamento di bambini affetti da autismo e adulti colpiti da ictus, migliorando le loro funzioni cognitive, la soglia di attenzione e la qualità della vita.

NoSignal Magazine

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