I questi momenti si viene a conoscere il vero senso della parola “compagnia”, il vero significato dell’espressione società e amicizia. Qui emergono dei mostri ed escono quegli scheletri che la solitudine e il moto generato dai pensieri che, vagano liberi nel nostro inconscio e nel nostro tempo.

Cerchiamo di nasconderci da essi dietro a dei fantomatici impegni e grazie ai placebo che ci rifila il mondo dei social e dello streaming. Le infinite sessioni di serie tv, e gli eterni film che ci auto convinciamo di voler vedere perché appassionati dalla trama e dal tema, ma chi vogliamo prendere in giro, vorremmo solo un briciolo di quella socialità che tanto odiavamo prima di questo periodo che ci temprerà e ci renderà diversi. Quella socialità dalla quale non vedevamo l’ora di fuggire per avere del tempo per noi stessi, del tempo per riflettere e per comprendere cosa ci stava circondando. Mentre adesso daremmo qualsiasi cosa per avere un briciolo delle convenzioni sociali che eravamo tenuti a rispettare, come il semplice vestirci, come il semplice renderci presentabili e addirittura attraenti. Ma aimè queste vie maestre delle nostre vite, questi capisaldi sono caduti nell’esatto momento in cui abbiamo accettato questa condizione (con grande senso di responsabilità). Le convenzioni sociali sono cadute come i nostri rapporti con il mondo esterno, sia quello interno a noi, sia quello esterno nel mondo. Infatti a mano a mano si sta lentamente facendo una selezione, inconscia ma la stiamo effettuando. Il solo fatto di fare delle chiamate spontaneamente ad una persona, un gruppo di amici, esso determina che quel gruppo o quella persona hanno un qualcosa che altri non possono darci al momento, che sia comprensione o che sia sollievo o divertimento. Mano a mano stiamo creando delle barriere che ci preservano dai nostri pensieri e dalla nostra testa. L’inconscio è l’arma peggiore che abbiamo, e che impugniamo alla rovescia, ossia verso di noi. Si tornerà mai allo stato di prima, nel senso sociale. O saremo tutti così desiderosi di vedere un volto diverso da quelli che ci ronzano attorno nelle nostre abitazioni, dei nostri animali domestici, che saremmo disposti a mettere da parte liti e pressioni. Saremmo così falsi sia con il mondo che con noi stessi? Dandoci questa illusione di essere tutti amici, e il tutto è stato generato da un periodo di “clausura” nelle nostre accoglienti e sweet abitazioni? Siamo così disperati a tal punto da voler sorpassare qualunque cosa?

La dolcezza con la quale ci colpirà la realtà sarà talmente sconvolgente da creare in noi un moto di spaesamento e debolezza che ci renderà impossibile trovare la nostra stella polare. Però magari ne usciremo da vincitori, con delle relazioni risanate e rafforzate, e delle altre ormai mandate al macero, in balia del tempo e delle incognite della vita. Questo quesito dobbiamo volgerlo al nostro fato o destino.

Marwan Chaibi
Prima autore, poi Direttore ed ora Presidente. Classe 2002. Sono Diplomato in Chimica e Biotecnologie e studente universitario. Scrivo per alcune riviste online, parlo, racconto, leggo. Collaboro con tantissime associazioni e enti, ma di questa in particolare sono il Presidente, e non posso far altro che essere orgoglioso nel rappresentarla e fortunato nel viverla tutti i giorni. Mi piace fare bene, del bene, per il bene degli altri!

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