L’alta sensibilità è un tratto che si trova nel 20% della popolazione. Questo tratto di personalità è rilevato non solo nella specie umana ma anche in moltissime specie animali. Elaine Aron, psicologa e ricercatrice americana, è stata una delle prime studiose ad approfondire il tema, con le sue ricerche iniziate nei primi anni 90.

Cosa significa essere persone altamente sensibili? Sostanzialmente vuol dire avere un diverso modo di percepire, analizzare e reagire agli stimoli ambientali.

Gli studi di Elaine Aron sull’alta sensibilità

Nel 1991, Elaine Aron e il marito Arthur svolsero una serie di studi tesi a dimostrare che l’alta sensibilità era un tratto della personalità non riconducibile ad altre condizioni come il nevroticismo, la timidezza e l’introversione, cui spesso veniva associata.

Attraverso gli studi si sottolinearono diversi aspetti. Ad esempio, l’alta sensibilità si riferisce ad  una maggiore reattività emotiva, sia positiva che negativa, mentre il nevroticismo è la tendenza a provare emozioni negative. La timidezza è uno stato temporaneo, mentre l’alta sensibilità è un tratto permanente. Infine, l’introversione deriva da molteplici cause, mentre l’alta sensibilità è un tratto innato (è ereditaria).

Inoltre, nei campioni analizzati, sono stati evidenziati due sottogruppi di soggetti PAS. Il primo gruppo era composto da individui che avevano vissuto un’infanzia infelice; il secondo era composto da individui che avevano vissuto un’infanzia spensierata. I primi presentavano un maggior rischio di psicopatologia (depressione, ansia), mentre i secondi non presentavano nessuna differenza con gli individui non sensibili. Gli individui PAS, dunque, reagiscono maggiormente alle esperienze.

La ricerca di Aron è proseguita fino all’elaborazione di un questionario self-report chiamato HSP Scale. CLICCA QUI se vuoi compilare il questionario.

I tratti delle persone altamente sensibili

“Anch’io mi ero convinta di avere un difetto di fondo, che dovevo nascondere e che mi condannava a una vita di secondo piano. Pensavo di essere sbagliata“. Così scrive Elaine Aron nel suo libro Persone altamente sensibili. Questo perché, spesso, il comportamento delle persone PAS non viene compreso o viene invalidato.

Secondo le ricerche della Aron e di suo marito, le persone altamente sensibili si contraddistinguono per delle caratteristiche che i due riassumono nell’acronimo DOES:

Depth of processing: le persone altamente sensibili processano più profondamente le informazioni;
Overarousability: sono più facilmente soggette a iperstimolazione e sovraccarico;
Emotional responsiveness/empathy: entrano in connessione emotiva più facilmente;
Sensitive to subtle stimuli: percepiscono dettagli sottili dell’ambiente e delle relazioni sociali che altri non percepiscono.

Gli adulti altamente sensibili, tra le varie cose, si caratterizzano per:

  • Maggiore attenzione ai dettagli;
  • Difficoltà nella gestione dei conflitti;
  • Empatia più spiccata;
  • Propensione al perfezionismo;
  • Stress che sorge quando accadono cambiamenti;
  • Forte reattività emotiva agli avvenimenti.

Imparare a convivere con l’alta sensibilità

L’alta sensibilità è un tratto della personalità che, ogni tanto, può portare qualche disagio per il diverso modo di affrontare gli stimoli della vita. Il primo passo per convivere con questa particolarità è conoscere se stessi. Bisogna capire cosa ci nutre e cosa ci intossica, cosa ci piace e cosa no. Imparando a conoscere la propria persona e le proprie reazioni ci si può organizzare di conseguenza.

Altra cosa utile è l’avere una routine di vita regolare e funzionale. In questo modo si vanno a ridurre le variabili e si processano meno informazioni. Cercare di diminuire le fonti di stress è altrettanto importante, così come il prendere del tempo per se stessi, creando uno spazio sicuro in cui ristabilire il proprio equilibrio interiore ogni volta che ci si sente iperstimolati.

Sicuramente un ulteriore aiuto deriva dall’avere intorno persone con cui ci si sente a proprio agio. Circondarsi di persone comprensive e non giudicanti è il primo passo per una vita serena. In questo modo il rischio di ansia e depressione si allontana sempre di più, lasciando spazio agli infiniti aspetti positivi che questa particolarità porta con sé.

Alessia Castiglione
Siciliana talassofobica. Studio cinema al DAMS di Torino. Aspirante non so ancora cosa, ma mi piace la fotografia. Credo nella perfezione delle inquadrature simmetriche e nella superiorità dei numeri dispari.

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