E’ quasi ironico festeggiare il taglio dei parlamentari come un successo della Democrazia italiana. Quando le cose funzionano nel modo in cui dovrebbero, un popolo vorrebbe trovarsi maggiormente rappresentato nelle aule dei poteri, per vedere più facilmente esauditi i propri desideri. Evidentemente però in Italia le cose non funzionano in questo modo e dopo una battaglia portata avanti per molti anni, il Movimento Cinque Stelle come capofila è riuscito a portare a casa il taglio dei parlamentari. 
In un Paese normale, inoltre, quando le cose non funzionano si cerca di cambiarle in meglio, lavorando duramente affinché esse si dirigano verso l’ideale di arrivo. Nel nostro, invece, si cerca di abolire, per evitare di incappare in errori. Invece che sostituire e migliorare inoltre il ceto dirigente, si cerca di tagliare le sue gambe, quasi come se, zoppo, fosse incapace di portare avanti i soliti vizi.

Che l’Italia da anni non funzioni, dopotutto, è un dato di fatto. La semplice opinione che un risparmio di 57 milioni di euro annui giustifiche una diminuzione della rappresentanza in Parlamento dovrebbe in sé risultare aberrante. Tuttavia, così non è stato e la settimana scorsa l’amputazione del Parlamento è avvenuta. Certo, la partita ancora non è chiusa e per fermare la riforma le mosse sono molteplici. Tuttavia, l’aver anche solo tentato di effettuarla denota in noi una grave mancanza di sentimento Democratico, nonché di un connaturato senso di invidia verso chi è posto meglio di noi.
Un tale cambiamento nella conformazione del Parlamento inoltre non renderà meno dispendiosi i costi della Politica. I bilanci dei Palazzi sono gravati in modo particolare dalle vecchie usanze talvolta addirittura ottocentesche, soprattutto nelle uscite pubbliche, più che dalle indennità parlamentari. 
Se anni addietro si era stimata la necessità di avere circa un migliaio tra deputati e senatori, un motivo di fondo sostanzialmente c’era. Mille persone sono più difficili da corrompere tutte insieme rispetto alla metà di esse, e via dicendo. Portare il numero dei parlamentari a 600 persone significa rendere circa un terzo più facile soggiogarle al proprio volere, oltre a creare una casta molto più piccola e, di conseguenza, coesa nel raggiungimento dei propri obiettivi. Questo, in fondo, è il vero volere dell’azione, peccato che sia stata spacciata come una grande conquista del popolo italiano.

In fondo, però, è questo che gli italiani vogliono. Come quella novella del ricco proprietario di una Lamborghini, che era abituato a girare per l’Europa ed a lasciare la macchina parcheggiata fuori dall’albergo. In tutte le città le persone si fermavano, per scattarsi una foto vicino al veicolo, desiderose un giorno di possederlo anche loro. L’unico posto dove ciò non avveniva era l’Italia. Da noi quando qualcuno si ferma davanti ad una macchina di grossa cilindrata più facilmente è per rigare la carrozzeria, a causa dell’invidia per il non poterla possedere nell’immediato.

NoSignal Magazine

You may also like

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

More in Politica