Un odore caratteristico, una sensazione, un senso di libertà. Questo provoca, la pioggia. Si chiama “Petricore”, ha pure un nome specifico, quell’odore terroso che tutti conosciamo, un odore buono, se non intimo. Un odore che è capace di rimanere nascosto dietro semplici artifizi, eppure capace di irrompere nel nostro naso come un ariete che sfonda un portale, solido e resistente. Una fragranza che riporta indietro il tempo, che abbraccia l’ignaro fiutatore, conducendolo in una misteriosa e individuale esperienza multi-sensoriale. In questo stato di trance i pensieri più folli, più genuini e autentici ci riportano ai tempi in cui la pioggia era una cattiva cosa, un evento che sfortunatamente ci rinchiudeva nelle case, ma anche quelle volte in cui sotto la pioggia si giocava, si urlava e saltava. Una pioggia che come una vecchia amica ci aiuta ad esternare le nostre emozioni ed angosce, abbracciandoci con il suo profumo e appoggiandosi sulle nostre spalle con le sue leggere ed umili braccia. Noi la aspettiamo per piangere in sua compagnia, per sentire il volto baciato dalle sue fredde labbra inconsistenti, in contrasto con i nostri timidi baci caldi e radi, le lacrime, ma che raccolgono sentimenti, eventi, emozioni. Ma anche una silente e fredda musa, colei che ispira le nostre azioni più inspiegabili, i nostri moti più repressi e reconditi. Alla quale ci si abbandona con urla, strepiti e schiamazzi, ma piano piano ci porta a scavare nel nostro passato, ed ecco qui che i fugaci ricordi ci cadono addosso come gocciolone sul viso, impattando sonoramente e scatenando le nostre risa. E ora con i polmoni pieni di “Petricore” ci abbandoniamo in una bizzarra danza, un misto di euforia e di tristezza, di amarezza e di rammarico, disorientando la nostra bussola interiore, perdendo i punti fermi, perdendo la meta ed il punto di partenza. E così vagando ci lasciamo trasportare dal bastimento dei pensieri e dei sentimenti, in balia ad una tremenda tempesta di lucciconi. Nessun sestante sarà in grado di fornire una qualche indicazione a coloro che sono in preda a tali pensieri. Nessuna bussola potrà indicare il Nord del vostro animo e della vostra mente. Solo una cara amica potrà farvi rinsavire.

Marwan Chaibi
Prima autore, poi Direttore ed ora Presidente. Classe 2002. Sono Diplomato in Chimica e Biotecnologie e studente universitario. Scrivo per alcune riviste online, parlo, racconto, leggo. Collaboro con tantissime associazioni e enti, ma di questa in particolare sono il Presidente, e non posso far altro che essere orgoglioso nel rappresentarla e fortunato nel viverla tutti i giorni. Mi piace fare bene, del bene, per il bene degli altri!

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