Lungo tutta la storia dell’uomo, le persone hanno assistito a fatti inspiegabili e complessi che hanno provato a decifrare con spiegazioni spesso bizzarre, ricorrendo talvolta anche agli UFO. I misteriosi ‘oggetti volanti non identificati’ di ‘provenienza aliena’. Da qui, anni dopo, nascerà la giornata mondiale degli UFO.

È a mio avviso curioso notare come l’elemento predominante nella fantasia umana sia strettamente correlato all’epoca in cui si vive e alle ‘mode’ mediatiche del tempo. In tempi antichi, i fatti inspiegabili erano attribuiti a fenomeni di natura mistico-religiosa, per esempio, cosa che oggi è scemata a favore di spiegazioni relative al mondo scientifico e a teorie del complotto spesso basate su tecnologie segrete.

Oggi, 2 luglio, è la Giornata mondiale degli UFO

In epoca precolombiana, gli aztechi assistevano all’uso dei fucili da parte degli spagnoli e li descrivevano come ‘aste d’argento che sparano fulmini’. Decifravano insomma l’incomprensibile tecnologia della polvere da sparo veicolandola tramite la magia, in linea con la loro cultura.

Mary Shelley, a inizio ‘800, creò il Mostro di Frankenstein dandogli la vita tramite la nuova scoperta del suo tempo, la misteriosa e prodigiosa ‘elettricità’, capace di creare la luce e, in alcuni esperimenti fatti sulle rane, di far contrarre gli arti di un corpo morto.

Negli anni ’50 e ’60 la fantascienza ha iniziato a usare la radioattività per la creazione di zombie, mutanti, supereroi e quant’altro. Con il progredire delle scoperte e della corsa allo spazio, si iniziarono a tirare in ballo i raggi cosmici e i satelliti artificiali capaci di leggere nel pensiero o controllare il clima. Fu più o meno a questo punto che la ricerca di spiegazioni per fenomeni assurdi si iniziò a ricercare nell’operato degli alieni e degli UFO.

Perché abbiamo una giornata mondiale degli UFO

Dal 1976 iniziarono a comparire, in Inghilterra, i classici cerchi nel grano a cui siamo abituati. Prima di allora era capitato che, soprattutto in Australia e negli Stati Uniti, si fossero contattate le autorità per appurare l’origine di alcune zone dei campi agricoli in cui il grano appariva schiacciato. Qualcuno, troppo suggestionato dai film di fantascienza, aveva fantasticato sulla possibilità di un’astronave che, decollando rapidamente, avesse causato questo fenomeno con una specie di onda d’urto. In tutti i casi studiati seriamente le autorità avevano concluso che si era trattato di fenomeni naturali o di intervento umano.

Ma tornando ai primi cerchi geometrici veri e propri degli anni ’70, questi furono creati in gran parte da Douglas Bower e Dave Chorley, due amici che decisero di cavalcare l’onda e cercare di fare uno scherzo di portata internazionale. Iniziarono a recarsi nei campi con corde, rulli e assi di legno con cui schiacciavano il grano per creare delle figure geometriche e godersi lo stupore degli ingenui accorsi ad assistere al ‘prodigio’.

Inizialmente non sceglievano con troppa cura i siti in cui realizzare i loro disegni e spesso si trattava di zone molto pianeggianti, lontane dalle città e quindi difficili da fotografare dall’altro e in generale da raggiungere. Perfezionarono la loro tecnica e scelta dei siti per creare figure sempre più complesse che potessero attirare sempre più attenzione. Curiosamente, le città in cui comparivano questi disegni erano sempre piuttosto vicine tra loro e sempre in Inghilterra.

Marziani burloni

Vari ufologi e sedicenti esperti iniziarono a creare ipotesi sul significato dei simboli, accampare prove per dimostrare che i cerchi fossero effettivamente creati dagli alieni e arrivarono a guadagnare cifre significative. Bower e Chorley decisero di uscire allo scoperto. Contattarono uno dei giornali che si stava occupando delle notizie sui misteriosi ritrovamenti, il Today, dicendo in anticipo che avrebbero creato un cerchio nel grano, descrivendolo, in un luogo prestabilito. Il giornale verificò lo stato dei campi prima e dopo il giorno indicato e chiamò un ufologo per analizzare ciò che era avvenuto, tenendolo all’oscuro di quanto detto dai due ‘artisti del grano’.

L’ufologo dichiarò che l’opera era sicuramente di origine aliena poiché troppo complessa per essere realizzata in poco tempo, da terra, dagli esseri umani. Inoltre la simbologia delle forme era ‘chiaramente di un altro mondo’ e infine erano state ritrovate delle ferraglie che potevano essere ‘pezzi di astronave’ o una qualche forma di apparecchiatura aliena.

Giotto non viene da Marte

Bower e Chorley se la risero di gusto, mostrando all’ufologo il procedimento con cui avevano creato i cerchi, peraltro molto grezzo ed elementare, e le comunicazioni fatte con il giornale in cui annunciavano in anticipo la creazione dell’opera. La ferraglia era stata messa da loro come perfetta esca per chiunque fosse accorso a caccia di alieni.

Da allora, realizzare i cerchi nel grano divenne una vera e propria arte con competizioni anche internazionali per la realizzazione di figure molto complesse che spesso e volentieri rimandano, goliardicamente, agli alieni.

La moda degli UFO non tramontò mai del tutto, ma scemò rapidamente negli anni a seguire e gli avvistamenti di dischi volanti si fecero sempre più rari. Il termine UFO si riferisce in realtà a qualsiasi oggetto volante di cui non si riesca a ricostruire la natura, ma col tempo venne sempre di più accostato al classico ‘disco volante’ e due termini divennero sinonimi, al punto che l’acronimo non viene più usato dall’aeronaurica. In tempi moderni si utilizza preferibilmente UAP ‘unexplained aerial phenomenon’.

Perché proprio dischi?

La classica forma dei velivoli alieni ‘a disco’ è stata ispirata dalla fantasia, in quanto si cercava di dimostrare un livello tecnologico talmente superiore di questi veicoli da permettere loro di fluttare in qualsiasi direzione senza bisogno di propulsori vibili dall’esterno. Qualsiasi veicolo spaziale di progettazione umana si avvale di combustione e ha enormi sbocchi per le fiamme e i fumi che generano l’effettiva spinta. I veicoli atmosferici hanno eliche o turbine. Quelli alieni, avanzatissimi, non avrebbero bisogno, sempre secondo la fantasia di chi li ha creati, di questi accorgimenti tecnici. Curioso notare come la forma a disco sia simile all’ultimo stadio dei razzi umani lanciati nello spazio, che non sono in grado di levitare e libbrarsi nell’aria, ma hanno forma discoidale.

I buontemponi e i perdigiorno, ‘esperti di ufologia’, hanno cercato anche tracce aliene nel passato e la ‘moda’ degli UFO si è spinta persino a sostenere che siano esistiti ‘UFO nazisti’ commissionati da Hitler dal 1942. Queste affermazioni deriverebbero dall’ingegnere Giuseppe Belluzzo che sostenne tale tesi nel 1950 sostenuto dallo scienziato tedesco Rudolph Schriever. Ad oggi non esistono prove di ciò al di fuori della loro testimonianza e tale storia resta più che altro una curiosità aneddotica.

In conclusione, se gli alieni esistono non hanno certo bisogno di farsi dire dai registi e autori umani di fantascienza quale design scegliere per i loro velivoli. Sono più che sicuro che abbiano artisti e ingegneri valevoli anche sul loro pianeta lontano.

E così arriviamo ad avere la giornata mondiale degli UFO

Il 2 luglio festeggiamo dunque la fantasia, e per certi versi l’ingenuità, di persone che hanno avuto incontri ravvicinati del terzo tipo. Felice giornata mondiale degli ufo!

NoSignal Magazine

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