Andreas Wildfang, Zelia Zbogar ed Enrico De Palo rispettivamente presidenti della giuria Lungometraggi, Documentari e Cortometraggi mentre varie le tematiche dei film in concorso

Mancano quindici giorni all’inizio della decima edizione del Torino Underground Cinefest, festival internazionale del cinema indipendente, ideato e diretto dal regista Mauro Russo Rouge, e organizzato dall’Associazione Culturale SystemOut e dall’Università Popolare ArtInMovimento. Difatti, dal 22 settembre all’1 ottobre 2023, sarà in scena presso il CineTeatro Baretti,  sito in via Giuseppe Baretti, 4, con ben 103  film, tra cui i 64 selezionati in concorso, proiettati nei dieci giorni di festival.

Le tematiche della decima edizione, al pari delle altre, sono sempre piuttosto varie, in quanto “il TUC è volutamente generalista e aperto ad accogliere contenuti di qualità, trascendendo la specificità del tema. Difatti, si va dal dramma famigliare all’emarginazione; dal disagio all’alienazione; dall’uso smodato di droghe agli effetti di queste che si ripercuotono su di una famiglia, apparentemente del Mulino Bianco, all’interno di un auto. Il film a cui ci si riferisce nell’ultima specifica è il tanto ardito quanto surreale “The möbius trip” della regista scozzese Simone Smith. Si tratta di una regista e artista visuale scozzese di Glasgow. Il suo cortometraggio indipendente “SLAP” è stato nominato per un BAFTA scozzese nel 2019 e il suo film “RED” le è valso il riconoscimento come miglior montatore ai British Academy Scotland New Talent Awards 2013.

Poi viene trattato il tema della morte con la conseguente accettazione ineluttabile di essa, accanto al quale si collocano scenari di un futuro distopico, caratterizzato dalla pericolosità delle macchine e dell’intelligenza artificiale. 

Tra i temi delle pellicole fa breccia anche la voglia di riscatto e di riprendersi la vita dopo la separazione dalla propria famiglia in tenera età per sfuggire all’imminente Shoah. È il caso del film belga di Nicolas Steil “The Way to Happiness” o della storia di formazione giapponese “TSU” il cui protagonista molla tutto, studio e famiglia, per allontanarsi sulle montagne e cominciare una nuova vita lontano dallo stress e dai beni materiali”, specifica il direttore artistico Mauro Russo Rouge.  

Passando alle giurie, tre sono i componenti per ognuna della tre sezioni in concorso al Torino Underground 2023.

La Giuria Lungometraggi, presieduta da Andreas Wildfang, fondatore e direttore esecutivo “Sooner”, è composta anche dal regista e sceneggiatore Adriano Giotti e dal regista Cristiano Anania. Sarà impegnata a scegliere la vincitrice da premiare tra 17 pellicole di cui 11 anteprime italiane.

La Giuria Documentari vede come presidente Zelia Zbogar, produttrice e story editor, affiancata da Federica Zancato, vicedirettrice del Glocal Film Festival, e da Pierfrancesco Bigazzi, regista e direttore di “Sentiero Film Factory”. In questo caso sono 13 i film, di cui 2 anteprime mondiali, in lizza per la vittoria.

La Giuria Cortometraggi, presieduta da Enrico De Palo, Digital Compositor, produttore e regista, è formata anche da Davis Alfano, Colorist ed Editorial Io, e da Laura De Francesco, Video editor e Visual Effects. Decreterà il Miglior Corto tra i 34 in concorso.


NoSignal Magazine è media partner della 10^ edizione del Torino Underground Cinefest

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